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Ventura mette in guardia il suo Torino: non si danneggi l’immagine costruita

Verso Torino – Chievo / Il tecnico genovese da sempre insiste molto sul concetto di immagine: Glik e compagni devono smentire chi li ritiene già soddisfatti

Gianluca Sartori

"I più attenti osservatori lo sanno bene: il concetto di “immagine” è da sempre molto caro a Ventura, che da quando è arrivato sotto la Mole suole ripetere che il suo obiettivo è far assumere al Torino “l'immagine di una squadra che va su tutti i campi per giocarsi la vittoria”, “l'immagine di una squadra che la gente abbia voglia di andare a vedere allo stadio”. Ecco perché al mister genovese non sono andati giù  gli ultimissimi minuti di Genoa – Torino, in cui i granata sono di fatto usciti dal campo in anticipo, finendo per subire tre gol.

"IL DERBY E POI STOP - “Dieci minuti che danneggiano l'immagine che ci siamo fin qui costruiti con mesi di fatica”, a detta di Ventura nel post-partita. Ed è piuttosto vero, perchè in molti, sia fuori che dentro l'ambiente Toro, si fa largo la convinzione che il gruppo abbia sparato le ultime cartucce nel derby contro la Juventus, e che quella vittoria abbia portato in dote un più o meno inconscio senso di appagamento che sarebbe stata la causa degli ultimi risultati negativi. Un'immagine di se stessi che Glik e compagni non accetteranno di buon grado. Che immagine sarebbe, appunto,  agli occhi degli osservatori esterni, quella di una squadra che si accontenta di vincere il derby per poi staccare la spina nell'ultimo mese di campionato?

"DEMENZIALE - E' certo che non saranno le ultime partite a cambiare la sostanza di un'annata che si può comunque definire epica. Ma la consapevolezza di essere quasi tagliati fuori dalla lotta per l'Europa League non può e non deve influire su quello che sarà questo finale di campionato. Non ci sarà più l'ansia del risultato, ma c'è la volontà di fare delle tre partite che restano tre vittorie. “Sarebbe demenziale rovinare quanto di buono fatto quest'anno con un finale non degno”, sono state le parole di Ventura a Marassi. A ciò si aggiunge il fatto che, se ti chiami Torino, ha il dovere di lottare su tutti i palloni fino all'ultimo secondo. I granata lo devono fare: per il loro pubblico, lo stesso che si è presentato in massa in tutta Europa, e per la loro “immagine”.