gazzanet

Verona-Torino: il 4-3-3 di Mandorlini, il possesso palla e una difesa non certo insuperabile

Verso Verona-Torino / La fragilità difensiva è il tallone d'Achille del Verona; gli scaligeri concedono molti tiri e il Torino dovrà sfruttare questo aspetto

Federico Lanza

Si avvicina per il Torino la sfida del Bentegodi. I granata affronteranno l'Hellas Verona, non di certo un ostacolo insormontabile ma certamente motivato a fare bene per riscattare la brutta sconfitta subita a Genova. Dal canto loro i granata non vogliono perdere il primato in classifica; Ventura si presenterà a Verona con l'artiglieria pesante, rinforzata da un Belotti che non ha nessuna voglia di rimanere in panchina a guardare i compagni giocare.

Se la solidità difensiva è stato uno dei punti di forza del Torino nella scorsa stagione, dello stesso vanto non può fregiarsi Mandorlini. La sua squadra, infatti, ha subito ben 65 gol (quartultima difesa) e, remore di ciò, ha provveduto nella sessione estiva di calciomercato a rinforzare il reparto arretrato. I nuovi acquisti, tuttavia, non garantiscono ancora al Verona quella ermeticità difensiva che Mandorlini si aspettava: Souprayen e Helander (il possibile sostituto di Rafa Marquez, dato le condizioni non perfette del messicano) non conoscono ancora il nostro campionato, le sue dinamiche e i movimenti degli attaccanti avversari. Il reparto avanzato del Torino, ben collaudato e dall'intesa pressochè perfetta, dovrà fare leva su questo aspetto cercando, con pazienza e possesso palla, di scardinare le sottili maglie della difesa avversaria.

Le numerose lacune difensive sono rintracciabili soprattutto nei numerosi tiri concessi durante la scorsa stagione (633, un record), nei numerosi autogol (ben 5) e nell'irruenza difensiva di Marquez, che collezionò ben 5 espulsioni in 28 gare disputate.

 Rafael Marquez, difensore del Verona, è tornato malconcio dal ritiro con il Messico: potrebbe non esserci contro il Torino

Se il Torino sotto la guida di Giampiero Ventura ha fatto, nel corso degli anni, del possesso palla il suo tratto distintivo, si troverà di fronte una squadra con le stesse caratteristiche: il Verona, nelle prime due partite, ha fatto registrare un possesso della sfera medio di 21 minuti contro i quasi 25 dei granata, uno dei tassi più alti del nostro campionato.

Il gioco nel 4-3-3 di Mandorlini passerà attraverso i piedi del talento scuola Roma Federico Viviani; data l'assenza in cabina di regia di Hallfredsson, spetterà a lui dirigere i movimenti del centrocampo e fornire delle palle giocabili per le ali. Luca Toni, il capocannoniere più anziano del nostro campionato, sarà pronto al centro dell'area per raccogliere ogni suggerimento giocabile e sfruttare la sua grande abilità nel gioco aereo.

tutte le notizie di