Era il 16 maggio del 1976, il Torino giocava contro il Cesena per conquistare il titolo, mentre la Juventus, a Perugia, cercava di mettere il bastone tra le ruote ai granata: il Toro aveva fatto una cavalcata impressionante, sotto la guida di Gigi Radice, e stava accarezzando un sogno da tempo. Il Torino va in vantaggio – neanche a dirlo – con Paolo Pulici (che vincerà il titolo di capocannoniere della Serie A), e il pubblico granata tocca il cielo con un dito. Ma sul campo del Perugia al minuto numero 15, la squadra di casa va in vantaggio contro la Juventus, e a quel punto sarebbe bastato al Toro anche un pari. Il Cesena segna e la partita finirà 1-1, ma quel Perugia, si può dire in parte, permesse ai granata di coronare un sogno cullato per 27 anni.
I festeggiamenti sono grandi, ma c’è un uomo che, dopo qualche tempo, recrimina sul fatto che i granata non siano stati abbastanza grati: è Paolo Sollier, centrocampista di quel Perugia che fermò la Juventus, il quale disse che il Toro non avrebbe mai più vinto uno scudetto se non avesse ringraziato pubblicamente il giocatore e tutta la squadra perugina. Quello che si può considerare come un anatema, è diventato realtà, i granata non hanno mai più vinto il campionato. Quell’anatema ricorda tanto Bela Guttmann, che quando venne esonerato dal Benfica, disse che quella squadra, che lui aveva portato alla vittoria della Coppa dei Campioni, non avrebbe più vinto nulla: da quel giorno il Benfica non vinse più alcun trofeo…

Ma le maledizioni non sono per sempre, e Beppe Pallavicini, giovane protagonista di quella cavalcata del ’75-’76 ha pubblicamente ringraziato e invitato Paolo Sollier ad una cena, insieme a tutti i “veterani” di quel Toro e di quel Perugia. Chissà allora se questo pubblico ringraziamento, con un generoso invito, possa cancellare un po’ di sfortuna dal Torino…
C@zzo! Ma Sollier sapeva già come sarebbe diventata la figc da lì a 40 anni?
“permesse” è un passato remoto di un certo livello!
☺