L’ultima prestazione granata contro il Genoa, in Coppa Italia, se doveva essere quella di una sfida Champions ai più è sembrata una partita congelata non solo dal freddo ma anche da piccole paure che ogni tanto si insediano in questo Toro. Troppi sono stati i rischi che i granata hanno corso e se, come aveva detto Mazzarri, si doveva giocare come fosse una finale ebbene quello che si è visto è stato il Toro contraltare di quello visto a Roma.
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Toro, non fare scherzi: con il Bologna si deve vincere
Insomma una squadra che ancora una volta ha i suoi alti e bassi pericolosi, che non dà sicurezza di continuità. Nulla possono significare le scusanti legate a partite ravvicinate. Tutto ciò può solo alimentare dubbi e ancora dubbi sulla partita di oggi contro il Bologna di Mihajlovic che in classifica ha solo un punto in meno dei granata ma ha un reparto offensivo decisamente più incisivo dei granata: sono ben 28 i gol dei rossoblù rispetto ai 24 granata, ad onor di cronaca occorre però ricordare come il reparto difensivo abbia lo stesso scarto di 4 gol in favore di Sirigu e company: 30 i gol subiti dal Bologna rispetto ai 26 dei granata.
Insomma un perfetto equilibrio statistico che dovrebbe non preoccupare se non fosse che il Toro nella sua casa Stadio Grande Torino non ha mai convinto appieno soprattutto quando deve condurre il gioco, quando deve impostare e non solo rispondere in contropiede o come si suol dire nelle ripartenze. L’entusiasmo del dopo Roma tra i giocatori è ancora vivo e si sa quanto sia benefico ma ogni partita è a sé e quindi i giocatori dovranno sfornare un’altra prestazione maiuscola per convincere i tifosi che una settimana fa nella Capitale la vittoria non è stata solo frutto di un exploit ma piuttosto di una rinascita granata, di una ripresa psicofisica.
I tifosi sono con la squadra ma i cori contro il presidente Cairo e contro Mazzarri di giovedì sera in Coppa sono ancora echeggianti nella loro protesta. Una vittoria contro il Bologna servirebbe a guadagnare fiducia tra giocatori e tifosi ma oggi come oggi non allenterebbe le proteste contro i vertici del Toro.
Il mercato di gennaio che non decolla e anzi è li fermo e glaciale non aiuta di certo e senza dei veri rinforzi questo Toro potrebbe scricchiolare con il rischio di non raggiungere l’obiettivo di questa stagione ovvero quel posto in Europa League che oggi appare lontano. L’entusiasmo viene se arrivano i risultati ma anche una condotta societaria capace di rinforzare una squadra che da diverse stagioni mostra limiti tecnici evidenti. Un Toro che non sa costruire vere trame di gioco, che non sa inventare e non dà fantasia non può far divertire e il gioco del calcio deve essere anche divertimento.
Magari oggi si sbloccherà Verdi contro la squadra che lo ha di fatto decollare con i 18 gol realizzati in una stagione e tutti se lo augurano. Sin’ora i 25 milioni di euro pesano come un macigno sul giocatore che ad oggi rimane un acquisto fallimentare e non certo per le sue doti tecniche. Zaza contro il Genoa è rimasto al gelo del gioco, tanta buona volontà ma poi il nulla. Un giocatore che dovrebbe giocare sempre per fare vedere il suo valore mentre il suo utilizzo con il contagocce lo porta inevitabilmente a figure di certo non eccelse. Tra pochi giorni partiranno Bonifazi e Parigini, in maniera definitiva, due ragazzi del vivaio granata, due estri che daranno l’addio e che sicuramente si faranno rimpiangere. Meglio fermarsi qui e dire a questo Toro occhio ai ragazzi di Sinisa che già lo scorso anno fecero un bello scherzetto ai granata. Se Belotti e company dovessero mai perdere o pareggiare contro il Bologna allora non ci sarebbero più appelli. Quindi cari ragazzi granata metteteci grinta e anima e date finalmente una lezione di calcio che possa far sorridere i tifosi e placare ogni polemica.
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