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Colantuono e Atalanta, aria di divorzio?

di Valentino Della Casa - I 70 punti fin qui conquistati, le 20 gare vinte e le sole 5 perse, i 47 goal segnati contro i 23 subiti (miglior difesa del campionato) potrebbero non bastare a Stefano Colantuono per restare alla...

Redazione Toro News

di Valentino Della Casa - I 70 punti fin qui conquistati, le 20 gare vinte e le sole 5 perse, i 47 goal segnati contro i 23 subiti (miglior difesa del campionato) potrebbero non bastare a Stefano Colantuono per restare alla guida dell’Atalanta anche nella prossima stagione. Che l’allenatore romano fosse considerato a rischio da diverse settimane, era cosa nota, ma le cause sono ben più profonde della semplice mancanza di gioco dello squadrone che, ad ogni modo, sta meritando ampiamente il primato in classifica in questo campionato.Certo, anche questo fattore inciderà moltissimo nella scelta del patron bergamasco Percassi, nella preparazione della prossima stagione in Serie A (impossibile prevedere la mancata promozione), ma di Colantuono hanno fatto più volte discutere i litigi avuti con la stampa -inaccettabili per un presidente che vuole fare della comunicazione la sua arma vincente- e i rapporti non proprio idilliaci tenuti con i giocatori, nel periodo di maggior crisi dei nerazzurri verso la pausa natalizia.A Bergamo, intanto, cominciano già con insistenza a girare delle voci, piuttosto fondate, su chi potrebbe sostituire l’ex allenatore granata. Il sogno sarebbe il ritorno di Gigi Del Neri sulla panchina nerazzurra, dopo la stagione fin qui fallimentare con la Juventus. Ma non solo, qualche contatto si è anche avuto con Gasperini (anche se la probabile destinazione dell’ex mister di Genoa e Crotone dovrebbe essere la Capitale, sponda giallorossa) e con Giampaolo, vera e propria “carta di riserva” di Percassi, qualora, una volta esonerato Colantuono, dovesse ottenere il rifiuto di altri allenatori. Insomma, vincere tutto potrebbe anche non bastare. E in un mondo poco grato come quello del calcio, se ne trova la conferma.

(Foto: M. Dreosti)