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Il bomber mancante

di Edoardo Blandino



Di primo acchito l’acquisto di Nicola Amoruso non è piaciuto alla maggioranza dei tifosi. E di certo le voci circolate sulla sua presunta – ma subito smentita –...

Edoardo Blandino

di Edoardo Blandino

Di primo acchito l’acquisto di Nicola Amoruso non è piaciuto alla maggioranza dei tifosi. E di certo le voci circolate sulla sua presunta – ma subito smentita – dichiarazione di non esultanza in caso di gol nel derby, non hanno favorito il suo inserimento. Non è piaciuto perché il ragazzo aveva 34 anni suonati e perché la sua è stata una trattativa-lampo, un colpo repentino. Se il giocatore fosse stato seguito per diverso tempo prima, probabilmente sarebbe stato accolto diversamente. Ma il calcio è così: ci vuole poco a disprezzare qualcuno ed ancor meno a cambiare idea. Con il senno di poi ci si è accorti della vera importanza di questo giocatore: agli ordini di De Biasi era finalmente giunto un bomber. E chissenefrega se in passato aveva giocato per l’altra squadra, ora era in granata e tanto bastava. In allenamento ha mostrato subito la differenza tra lui e gli altri attaccanti. Non è un caso che in carriera abbia segnato 103 gol, quasi uno ogni tre partite giocate. Insieme a Rosina ed al suo vecchio-nuovo compagno Bianchi, forma un tridente d’attacco micidiale, che Zanetti ha addirittura definito come “trio che fa paura”. Rispetto ai tempi della Reggina, però De Biasi lo schiera più arretrato, un po’ più distante dalla porta, ma con la licenza di buttarsi in area a proprio piacimento. In fondo è pur sempre una punta. Questa sua nuova posizione aiuta notevolmente la squadra, perché Amoruso è tecnicamente ben dotato ed ha esperienza da vendere: tiene bene palla e fa salire la squadra. Proprio come Rosina, solo che il capitano era costretto a fare tutto da solo in passato. Contro il Lecce sono state evidenti queste sue doti. Peccato solo per il secondo gol “scippato” dal compagno di squadra. Ci sarà tempo per aggiustare la mira e fare altri centri.