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L’identikit degli acquisti di Gennaio del Torino

"Nuovi acquisti? Mmmh", mormora perplesso mister Ventura. "Se proprio devono essercene, dite? No, devono proprio no: visti i risultati realizzati finora, é evidente che non abbiamo grandissime necessità. Ma ok, se mi...

Redazione Toro News

"Nuovi acquisti? Mmmh", mormora perplesso mister Ventura. "Se proprio devono essercene, dite? No, devono proprio no: visti i risultati realizzati finora, é evidente che non abbiamo grandissime necessità. Ma ok, se mi mettete alle strette, diciamo che se qualcuno deve arrivare, allora che sia più forte di quelli che già abbiamo. Altrimenti niente, stiamo così: siamo primi in classifica, in fondo, no?". In questo modo, il mister sintetizza una delle condizioni che dovrà soddisfare il nuovo acquisto ideale di Gennaio per il suo Torino. Ossia: deve essere forte, molto forte, e non da comprare gratis (anzi).

Ma visto che ben difficilmente i cordoni della borsa di Cairo (nella foto Dreosti) si apriranno più di tanto, ecco che si devono disegnare profili alternativi per il candidato al titolo di "faccia nuova alla Sisport".Qui, cerchiamo di capire come dovrà essere costui, quali le sue caratteristiche; mettiamo sul piatto dei nostri lettori tutto quanto abbiamo perché essi stessi abbiano i mezzi per farsi un'idea, senza che nessun elemento di informazione venga nascosto.

QUATTRO PUNTI. Ed ecco quali sono i tratti che cercano dirigenza e proprietà del Torino FC: gioventù; entusiasmo; relativa economicità; pazienza. Andiamo con ordine.Gioventù: é presto detto; l'identikit prevede appunto un'età piuttosto bassa, possibilmente non superiore ai 23 anni.Entusiasmo: parola che va tradotta con "capacità di accontentarsi, per il momento, di una condizione di rincalzo".Relativa economicità: se lo staff tecnico chiede un acquisto importante da 1,5 milioni, l'alternativa che stiamo tracciando é invece poco costosa, nell'ordine delle poche centinaia di migliaia di euro.Pazienza: con questo termine riassumiamo la consapevolezza, da parte del candidato, di rientrare in un progetto a medio termine che la stagione successiva vedrà lui ed il suo nuovo club militare (questo é l'ovvio auspicio) in Serie A.

NIENTE PRINCIPINI. Sì, di questo si tratta: di individuare uno o meglio due elementi giovani, che non accampino pretese, puntando ad acquisire così dei buoni talenti in grado di integrarsi al meglio nel nuovo progetto tecnico da svilupparsi nell'estate 2012.Va da sé che a questo identikit non si attaglino i profili dei vari Obi o El Shaarawy: giovani sì, dotati anche, ma affatto rispettosi delle altre condizioni. Si tratta, in parole povere, di talenti che chiunque (non solo il Torino) potrebbe volere con sé, ma che certo non si accontenterebbero di un momentaneo ruolo di alternativa tecnico-tattica, né rientrerebbero in un progetto più ampio (i club proprietari dei cartellini non li cederebbero per nulla al mondo, e nemmeno il discorso-Ogbonna é applicabile al momento).

VENTURA NEL CV. Piuttosto, per non rischiare di "rompere gli equilibri" (per usare un'espressione gergale abusata) di uno spogliatoio sostanzialmente ben unito, arriverà qualche elemento di complemento oltre al/ai giovane/i, elemento che vanti -se possibile- nel suo curriculum vitae un'esperienza professionale agli ordini di Ventura. Già, quel "passato con il mister" che non aveva nessun valore la scorsa estate (anche se dovunque venivano sbandierati quasi tutti i nomi dei calciatori che avessero lavorato con lui nei secoli) e che invece diventa vero oggi; la considerazione della società é che, se é vero che il gioco del tecnico ex Bari non é così semplice e immediato da apprendere, diventa inutile se non dannoso dotarsi di calciatori che arriveranno ad impararlo bene fra Marzo e Aprile; meglio far arrivare chi lo conosce già.