"Stefano Borghi, giornalista di Fox Sport, ha parlato ai nostri microfoni dicendoci la sua sui calciatori sudamericani ricercati dal Torino in questa sessione di mercato.
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Stefano Borghi: ”Lanzini? L’ideale per questo Toro”
Esclusiva TN, il giornalista di Fox Sport: ''Per i granata ora più possibilità di investimento in Sud America''
"Ciao Stefano, i nomi più gettonati sono quelli dei laterali Bruno Peres e Insua: come giudichi questi elementi?
"Bruno Peres è un laterale destro del Santos dotato di buona gamba, ma francamente non mi sembra il giocatore pronto per far fare il salto di qualità al Torino, così come Insua. L'argentino, terzino sinistro, è cugino del calciatore dell'Atletico Madrid, è cresciuto nel Boca Juniors e negli ultimi anni ha acquisito esperienza ed è migliorato sotto il punto di vista della continuità di rendimento. E' dotato di grande forza fisica e garantisce tanta sostanza ma, sinceramente, non è in possesso di un tasso tecnico eccelso e, anche tatticamente, non me lo vedo ad assimilare i complicati schemi di Ventura e a spingere sulla fascia come vuole il tecnico granata, trattandosi di un terzino prettamente difensivo. Diciamo che sono buoni giocatori, ma forse per la specificità delle richieste di Ventura, per le fisiologiche necessità di adattamento a un campionato difficile come quello italiano e per la necessità della squadra di compiere un ulteriore step nelle gerarchie del nostro calcio potrebbero non essere i profili più indicati.
"In caso di partenza di uno dei top players granata potrebbe invece arrivare Lanzini, un trequartista alla Lamela. Che tipo di giocatore è?
"Qui stiamo parlando di un profilo decisamente più alto e, personalmente, di un giocatore che mi piace molto. Lanzini è nato nel 1993 ma è già un veterano, avendo collezionato 150 presenze tra i professionisti. Con il River Plate quest'anno ha vinto finale e super finale (1-0 contro il San Lorenzo) ed è un prospetto molto completo e interessante. Anche lui dovrà lavorare per entrare pienamente nei meccanismi elaborati di Ventura, ma è perfetto per il gioco del tecnico genovese. Nasce come numero 10, per cui ha la visione di gioco, la tecnica e i tempi del classico fantasista argentino, ma con gli anni è migliorato enormemente anche tatticamente e può fare il famoso movimento a elastico tra trequartista e mezz'ala in fase di non possesso.Sarebbe l'ideale per sostituire El Kaddouri, uno che al Toro servirebbe molto ma su cui non ci sono ancora garanzie relative al riscatto e a cui, in ogni caso, non esistono alternative in rosa.Da quello che so la trattativa sembra già ben pianificata: per averlo servirà un investimento significativo da parte della società, ma non folle.
"Per dei sudamericani che potrebbero arrivare, altri due potrebbero essere al capolinea della loro avventura in granata: Barreto e Larrondo. Giusto così?
"Per Barreto direi di sì: il brasiliano ha avuto tante possibilità in questi due anni ma non è stato mai del tutto protagonista. E' un giocatore che sicuramente, a livello tattico, ha caratteristiche utili per Ventura, ma il Torino è in costante crescita e deve alzare l'asticella, per cui credo che non ci sia più spazio per lui. Per Larrondo invece il discorso è diverso: il ragazzo ha avuto un brutto infortunio nella partita contro il Milan all'inizio del campionato e purtroppo ha avuto poi poco spazio. Al Toro manca un'alternativa come prima punta, quindi potrebbe restare, anche se tutto dipenderà da chi partirà e dal modo in cui la società si muoverà sul mercato: non escludo quindi affatto che anche per lui e Meggiorini l'avventura in granata potrebbe essere finita.
"Tornando all'America Latina: con il viaggio di Petrachi e la continua attività di Luciano Zavagno il Torino sembra essere finalmente piuttosto presente su questo mercato, non trovi?
"In America Latina, a livello di osservatori, il Toro era già attrezzato negli anni scorsi, con una struttura che lavorava bene ma che non poteva permettersi obiettivi di livello medio alto. Ora le possibilità di investimento sono aumentate, per cui staremo a vedere se verrà fuori qualcosa di interessante.
"L'eventuale qualificazione in Europa League, legata alla questione della licenza Uefa negata al Parma, potrebbe portare nelle casse granata introiti da investire anche in questo settore?
"Sì, anche se purtroppo gli introiti per l'Europa League non sono neanche lontanamente paragonabili a quelli per la Champions. Si tratta a mio avviso di un fatto piuttosto ingiusto, in quanto questa non è assolutamente una competizione da snobbare, ma è invece un torneo onorevole, di alto livello, che in quest'ultima edizione ha offerto anche situazioni davvero spettacolari. Ritengo in ogni caso che la società, vista la stagione straordinaria appena disputata, abbia il dovere di fare degli investimenti importanti, di compiere degli sforzi per confermarsi come una realtà di vertice. Bisogna dunque impegnarsi per mantenere il Torino nel suo ruolo storico, ovvero quello di protagonista in Italia, e mi sembra che in società, questa volta, ci sia veramente la volontà di farlo.
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