"Lo soprannominano "La joya", il gioiello, il 22enne attaccante uruguagio del Palermo, Abel Hernandez, che l'altroieri ha riportato con la sua nazionale l'ennesimo grave infortunio in una breve carriera che gli ha consentito di esprimere solo a sprazzi la propria classe. Forse non tutti sanno che questa seconda punta dotata di una velocità micidiale e di un sinistro sopraffino, cresciuto nel Peñarol, passato poi al Central Español di Montevideo, squadra di seconda fascia della Capitale, è arrivato in Italia non tramite il Palermo, bensì tramite il Genoa, cui era stato proposto dal proprio rappresentante italiano, il noto procuratore Vincenzo D'Ippolito.SORTE - Ironia della sorte vuole che nell'estate di quattro anni fa il promettente diciottenne prelevato in Uruguay non superò nemmeno le visite mediche con i rossoblu, anche grazie ad un'aritmia ventricolare forse sopravvalutata. Tale circostanza, unita allo status problematico di extracomunitario, convinse il Genoa a rispedirlo al mittente, reingaggiato stavolta dal Peñarol. Nonostante giocasse poco in prima squadra, fu il tecnico della Nazionale Under 20 a notarlo ed a portarselo in Venezuela nel gennaio 2009 per il mondiale di categoria, nel quale La Joya si mise in mostra segnando goal a valanga ed impressionando per la propria velocità: a quel punto fu semplice farlo ingaggiare in Europa e nelle ultime ore di mercato fu il Palermo ad accaparrarselo, pagando quasi quattro milioni per la metà del cartellino.TUTTO BENE, O QUASI - Hernandez si fece subito trovare pronto: dopo l'esordio in Serie A il mese successivo, venne integrato nella formazione Primavera, contribuendo in maniera decisiva alla storica vittoria del titolo di categoria per i rosanero, e collezionando in totale sei spezzoni di gara in prima squadra (a 19 anni neppure compiuti). Ad ottobre 2009 arriverà, poi, il primo goal in Serie A, a San Siro contro l'Inter: concluderà la stagione con 7 reti segnate in 21 presenze, una media invidiabile per un giocatore nemmeno ventenne. I problemi arrivano nella stagione successiva: dopo un eccezionale precampionato, e qualche sirena di mercato (si vocifera di un rifiuto di Zamparini alle lusinghe dell'Arsenal), che gli vale il posto da titolare in Europa League (condito da 4 goal in 4 presenze), ecco che il 31 ottobre 2010 arriva un brutto infortunio al bicipite femorale che lo tiene fuori, di fatto, fino a febbraio del 2011.QUANDO E' INTERO... SEGNA - Tre mesi fuori dal campo, ritorna a calcare il terreno di gioco il 6 febbraio e, manco a dirlo, subito ritorna a segnare: questa volta il suo score sarà di 8 reti in 29 presenze complessive, tra campionato e coppe. Aggregato alla sua nazionale, la Celeste, parte poi per la Coppa America, prendendo parte alla vittoriosa spedizione dei suoi ma giocando solo spezzoni, senza realizzazioni (è impiegato, di fatto, come vice-Suarez). In Serie A, invece, la musica è sempre la stessa e La Joya segna già all'esordio contro l'Inter, per poi ripetersi contro Siena e Lecce ed infine capitolare, il 5 novembre 2011, per l'ennesimo infortunio. Stavolta è una distrazione alla coscia sinistra a tenerlo lontano dal campo di nuovo fino a febbraio, altri tre mesi in infermeria ma per Hernandez l'incubo sembra finito: in estate, infatti, arriverà anche un lauto rinnovo coi rosanero, con i quali estende l'ingaggio fino al 2016.E INVECE NO - Purtroppo per lui, però, i guai non terminano qui: nonostante le sue eccezionali doti realizzative ed il suo ben meritato appellativo, stavolta è la Celeste, nella quale è stato convocato per le qualificazioni ai Mondiali 2014, ad essergli fatale: è dell'altroieri la notizia dell'ennesimo grave infortunio, il peggiore mai subito in carriera, con una rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro che lo terrà lontano dal calcio giocato per almeno sei lunghissimi mesi. Questa circostanza porta Abel Hernandez di diritto in quel club degli sfortunatissimi "se solo se", ossia di quei giovani potenziali campioni che paiono fatti di cristallo, club del quale il titolo di Presidente onorario spetta, senza ombra di dubbio, al milanista Pato.
campionato
Abel Hernandez, ”il gioiello” di cristallo
Lo soprannominano "La joya", il gioiello, il 22enne attaccante uruguagio del Palermo, Abel Hernandez, che l'altroieri ha riportato con la sua nazionale...
"AFFARI O BIDONI? - L'investimento su questi ragazzi è uno di quelli che fanno tremare le Società: infortuni di questo genere ti sbarrano spesso la strada, e il cartellino di un "se solo se" diventa una specie di patata bollente che molti hanno paura di maneggiare, senza considerare che un ragazzo che viene curato e "coccolato" per mesi da un Club ha molta meno volontà di fuggirne via. Talvolta può andare male, talvolta può rivelarsi un investimento perfetto, ma sono anche questi giocatori ad appassionare i tifosi e a scaldarne gli animi nelle sessioni di mercato. In ogni caso questa volta, almeno al Toro, è andata bene: una "Joya" come Hernandez, se in condizione, avrebbe potuto fare malissimo alla difesa granata, che può tirare un sano, e fortunato, sospiro di sollievo.Diego Fornero (Twitter: @diegofornero)
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Lo soprannominano "La joya", il gioiello, il 22enne attaccante uruguagio del Palermo, Abel Hernandez, che l'altroieri ha riportato con la sua nazionale...
"AFFARI O BIDONI? - L'investimento su questi ragazzi è uno di quelli che fanno tremare le Società: infortuni di questo genere ti sbarrano spesso la strada, e il cartellino di un "se solo se" diventa una specie di patata bollente che molti hanno paura di maneggiare, senza considerare che un ragazzo che viene curato e "coccolato" per mesi da un Club ha molta meno volontà di fuggirne via. Talvolta può andare male, talvolta può rivelarsi un investimento perfetto, ma sono anche questi giocatori ad appassionare i tifosi e a scaldarne gli animi nelle sessioni di mercato. In ogni caso questa volta, almeno al Toro, è andata bene: una "Joya" come Hernandez, se in condizione, avrebbe potuto fare malissimo alla difesa granata, che può tirare un sano, e fortunato, sospiro di sollievo.Diego Fornero (Twitter: @diegofornero)
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