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La Top 11 del campionato cadetto

di Davide Agazzi - Terminata la stagione cadetta, il Torino programma il suo futuro nella massima serie. Un’intera stagione al comando, poi lo sgambetto del Pescara all’ultima giornata, ma un traguardo, la...

Redazione Toro News

di Davide Agazzi - Terminata la stagione cadetta, il Torino programma il suo futuro nella massima serie. Un’intera stagione al comando, poi lo sgambetto del Pescara all’ultima giornata, ma un traguardo, la promozione, centrato con il massimo dei voti. La squadra granata si lascia alle spalle tre lunghissimi anni di Serie B, tra contestazioni, delusioni e, finalmente, soddisfazioni. I tifosi del Toro non vogliono più leggere la lettera ‘’B’’ da nessuna parte, ma ripercorriamo, per l’ultima volta, la stagione appena conclusa attraverso i suoi maggiori protagonisti, con l’ultima Top 11 del campionato 2011-2012.

Perin (Padova): esonerato Dal Canto ed affidato Rino Foschi alle soleggiate spiagge del nostro Paese, il Padova non può certo sorridere ripensando alla stagione appena conclusa. Tanti bassi e pochi acuti nel campionato dei veneti, nonostante potessero contare su uno degli organici più attrezzati della categoria. La vera sorpresa è stata tra i pali, dove il giovane portiere di proprietà del Genoa si è confermato come una delle grandi promesse del calcio nostrano. Sicuro tra i pali, attento nelle uscite, spesso miracoloso, ha scalzato senza problemi la concorrenza del veterano Pelizzoli (spesso infortunato). Per lui ci si aspetta un futuro roseo lontano dalla cadetteria.

Ogbonna (Torino): finire la stagione al secondo posto in Serie B ed esser convocato per gli Europei con la Nazionale maggiore. Fenomenale sembra l’unico aggettivo per il miglior difensore della categoria, conteso tra i grandi club di mezza Europa. Vicecapitano granata, sotto la saggia guida di Ventura ha dimostrato al mondo calcistico buona parte delle sue qualità, portando a termine un campionato senza sbavature.

Terlizzi (Varese): veterano della cadetteria, conosciuto ai più per le sue capacità aeree che per i suoi piedi sopraffini, il centrale del Varese ha letteralmente trascinato la squadra di Maran nel finale di campionato e negli spareggi play-off, rischiando di regalare ai lombardi un’insperata promozione. Quando la Serie B non è solo un trampolino per giovani.

Gastaldello (Sampdoria): come tanti giocatori della Samp, anche il centrale blucerchiato si era abituato ai grandi palcoscenici della Serie A e della Champions League. Quando, a gennaio, il ciclone cadetto investe Genova con l’addio di alcuni giocatori illustri, come capitan Palombo, l’ex difensore del Siena rimane a Marassi, dove disputa un gran campionato e porta, insieme ai suoi compagni, la Sampdoria nuovamente in Serie A.

Iori (Torino): arrivato sotto la Mole in silenzio è riuscito a rivoltare il gioco dei granata visto negli ultimi anni. Padrone assoluto del centrocampo, l’ex regista del Livorno è stato il grande protagonista della cavalcata della squadra di Ventura fino alla fine della stagione, quando la stanchezza cominciava a farsi sentire. Fantasia, ordine ed intelligenza, tre caratteristiche che non si vedevano da tempo in mezzo al campo.

Sansone (Sassuolo): centrocampista sulla carta, attaccante sul rettangolo di gioco, l’ex fantasista del Frosinone è stata la vera scommessa vinta da Fulvio Pea. Venti gol, di cui ben sette su rigore, tra dribbling ubriacanti e punizioni velenose. Tanta qualità, forse troppa per una squadra che ha pagato a caro prezzo alcune sue assenze per infortunio. Anche su di lui ci sono gli occhi di tantissimi club della massima serie, ma forse non è ancor tempo per i grandi palcoscenici.

Verratti (Pescara): inutile sprecare parole per il gioiellino di questa cadetteria, faro silenzioso dello spettacolare gioco di Zeman. Geometrie da architetto, assist precisi e piedi sopraffini. Conteso da mezza Serie A, classe ’92, sembra rappresentare già il futuro (o il presente) della Nazionale italiana. Sicurissimo dei propri mezzi, schierato davanti alla difesa ha trascinato il Pescara in Serie A, mandando in gol i suoi compagni più prolifici.

Hallfredsson (Verona): che cosa ci fa un giocatore del genere in Serie B? Se lo sono chiesti un po’ tutti, soprattutto a Verona, dove a fare coppia con l’islandese c’era un altro pezzo pregiato della cadetteria, il greco Tachtsidis. Motore del centrocampo veneto per buona parte della stagione, esaurisce le pile nel finale, sul più bello. Non solo grinta, ma anche tanta qualità, come dimostra il suo affilatissimo sinistro.

Immobile (Pescara): goleador assoluto della cadetteria, l’attaccante biancazzurro è stato uno dei tanti a beneficiare della cura Zeman. Ventotto reti in 37 partite per consacrare l’ex punta bianconera al grande calcio. Una stagione senza fermarsi mai, riuscendo quasi sempre a gonfiare la rete avversaria, per la gioia dei tifosi abruzzesi.

Sau (Juve Stabia): Cellino si coccola il suo pupillo destinato al ritorno in patria. Sulla scia di Gianfranco Zola, il piccolo attaccante sardo ha meravigliato la cadetteria e la Juve Stabia, con un campionato al di sopra delle aspettative. Suo il gol più bello della Serie B, contro la Sampdoria, quando sorprese Romero con un bellissimo destro a giro da fuori area. Oltre a quello, tantissimi altri gol, uno meglio dell’altro, che hanno regalato alle Vespe una meritata salvezza.

Insigne (Pescara): nel Pescara delle meraviglie c’è anche spazio per l’altro napoletano dell’attacco abruzzese, quel Lorenzo Insigne che, dopo l’esperienza a Foggia, in Lega Pro, ha sorpreso la cadetteria con i suoi 18 gol. Fantasia e velocità le armi del piccolo attaccante del Napoli che, per il momento, ha dimostrato di meritarsi il grande salto in Serie A.