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Licenza UEFA, il Parma rischia grosso: ma occhio all’Alta Corte. Ecco perché…

Il 28 maggio la sentenza definitiva: 300mila Euro di IRPEF da versare entro il 31 marzo scorso "tecnicamente" inguaiano Ghirardi. Ma al CONI le cose potrebbero...

Diego Fornero

"Dopo il no giunto dalla Commissione di primo grado, il Parma ha incassato un altro veto dalla Commissione d'appello della Federcalcio: sarà, dunque, l'Alta corte di giustizia presso il Coni, organo diretto dall'ex ministro degli Esteri, Franco Frattini, ad avere l'ultima parola, sull'ulteriore ricorso che i ducali presenteranno entro 48 ore. Udienza già fissata: il 28 maggio alle ore 18. Lì si saprà, finalmente, se sarà il Parma o il Torino a partecipare ai preliminari di Europa League(andata il 31 luglio, ritorno il 7 agosto).

"Galeotte sarebbero 300mila Euro di ritenute IRPEF non versate dal club gialloblu, in riferimento alle retribuzioni dei propri giocatori: non dell'organico della prima squadra, bensì di calciatori in prestito in B e Lega Pro, all'interno dello sterminato parco giocatori a disposizione del club emiliano, che è la società calcistica italiana che detiene il maggior numero di cartellini. Il Presidente Tommaso Ghirardi, nel finale di stagione, ha versato ben 13 milioni di Euro per ottemperare a tutte le pendenze, omettendo la somma contestata, convinto che il termine per il conguaglio definitivo fosse il 30 giugno. La UEFA, però, è rigorosa: bisogna adempiere per tempo anche agli oneri fiscali, ed in tal caso il termine scadeva il 31 marzo scorso, ecco perché questo ritardo potrebbe risultare fatale.

"A livello meramente legale, le speranze del Parma sarebbero poche: il "rischio", però, per il Torino è che l'Alta Corte di Giustizia presso il CONI giudici non secondo parametri di mera interpretazione ma secondo il principio dell'equità, considerando la buona fede del club gialloblu e la cifra irrisoria contestata. A decidere è il CONI perché l'organismo europeo, l'UEFA, in questa materia delega tutto alle singole federazioni e, per legge, non potrà che essere questo il terzo grado di giudizio interno. Il Toro ci spera, anche se sulla questione il popolo granata si è già diviso, ed in molti affermano che non sarebbe "corretto" approfittare di un tecnicismo legale per prendersi ciò che sul campo non si è conquistato. Quel che è certo, però, è che il "tecnicismo" potrebbe dare una bel colpo di spugna alla delusione di Firenze...