columnist

L’amicizia nel momento del bisogno

Buonanotte granata/Domani incontrare la Fiorentina vuol dire anche accogliere il grande dolore per la perdita del capitano Davide Astori

Cristina Raviola

Se c'è una partita a cui ho sempre amato assistere più di altre, è proprio Toro-Fiorentina.

L'atmosfera di festa che si respira allo stadio, tra le nostre tifoserie amiche, ha sempre stemperato la classica tensione pre-partita, e ha sempre lasciato l'agonismo più duro in campo, dove è giusto che non vengano fatti sconti. Quasi sempre, questa gara, è coincisa con pomeriggi sereni, in cui lo sport diventa unione, dove è bello sentir raccontare le storie personali che negli anni questo gemellaggio ha intrecciato.

Domani la formazione viola e i suoi tifosi arrivano a Torino, portandosi dietro un enorme dolore, una ferita che non li abbandonerà mai. Noi quel dolore lo conosciamo, molti di noi l'hanno vissuto, altri l'hanno accolto e fatto proprio.

Ma più semplicemente è un dolore che ha attraversato tutta Italia, e tutto il mondo del calcio, in una domenica che ci ha lasciato con il cuore sospeso, e ancora ci tiene in pugno, a cercare modi per rendere omaggio, per cercare di dividere questa ferita con tutti quelli che la portano, con l'illusione che così faccia meno male.

Domani in campo sarà giocata una gara con un impegno anche maggiore degli altri incontri, da ambo le parti, perchè questo è l'unico modo per rendere onore al capitano tanto amato che li guarderà dall'alto. Ma sugli spalti mi aspetto tanto altro: non ci sarà quella festa celebrata due volte l'anno, con sventolare di bandiere e qualche promessa di un caffè o di un panino dopo il fischio finale. Ci sarà un abbraccio grande come due curve, una mano tesa nel momento del bisogno, per condividere il dolore e sperare che, così, faccia meno male.

Buonanotte granata...