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Torino – Juventus: numeri incredibili per una partita memorabile

DIAMO I NUMERI / Le statistiche danno ragione ai granata. Vittoria dopo 20 anni, gol casalingo numero 2000 e 500ª sconfitta della Juve: tutto in una partita...

Giacomo Zanetello

"Era la ciliegina sulla torta chiesta da Giampiero Ventura, ma per i tifosi del Toro questo derby è significato molto di più. L'attesa pluridecennale l'ha reso l'obiettivo di un'intera stagione, ciò che rende positiva o negativa l'annata. Ma questa vittoria ha rappresentato tanto anche dal punto di vista statistico: per una serie di coincidenze, ha racchiuso in se diversi traguardi importanti e numeri curiosi, che vi racconto qui di seguito.

"20 – Gli anni trascorsi dall'ultimo derby vinto. Era sempre il mese di aprile, ma del 1995. Finì 2-1 per il Toro: doppietta di Ruggiero Rizzitelli, in mezzo il momentaneo pareggio bianconero con autorete di Maltagliati. Molti dei giovani presenti ieri allo stadio non erano nemmeno nati, o avranno pochissimi ricordi di quella partita. Da allora, solo delusioni nella stracittadina, con 13 sconfitte (tra cui tutte le ultime sette sfide) e quattro pareggi. Prima del miracolo di ieri pomeriggio. Il gol ritrovato all'andata allo Juventus Stadium, dopo 12 anni, con la leggendaria cavalcata di Bruno Peres, è stato una sorta di preludio a quanto si è poi verificato ieri all'Olimpico.

"2000 – Quello di Matteo Darmian è stato il 2000° gol casalingo del Torino in Serie A. La rete che, oltre ad aver dato la scossa per la rimonta, entra per più motivi nella storia del Torino, non poteva che firmarla uno dei simboli di questa squadra. Darmian ha mostrato carattere da vendere, ha realizzato con un po' di fortuna la rete del pareggio e poi fornito l'assist per il gol del definitivo 2-1. Un vero giocatore da Toro. Sarà difficile trattenerlo la prossima estate, ma con un Toro ambizioso - e magari in Europa - non sarebbe impensabile.

"500 – Questo derby è coinciso con la 500ª sconfitta della Juventus in Serie A. Fatalità, questo match è finito anche nella storia del club bianconero: si è trattato della 500ª sconfitta della "Vecchia Signora" in Serie A. Uno smacco ancora maggiore, per chi queste partite, giocate (almeno negli ultimi trant'anni) sempre da strafavorita, era abituato a vincerle con una discreta facilità.

"13 – Le reti di Fabio Quagliarella in questo campionato. Eguagliato il suo record di marcature in una singola stagione di Serie A. L'attaccante di Castellammare, tornato al Toro dopo un lungo girovagare per l'Italia, ha dimostrato di non essere affatto finito, e di poter essere – se gode della dovuta fiducia – ancora decisivo. Ieri lo ha fatto vedere chiaramente anche ai dirigenti bianconeri che non hanno creduto in lui. Levandosi dalla scarpa un sasso enorme.

"3 – I legni colpiti dalla Juventus nel derby di ieri. Nessuna squadra ha centrato più volte pali o traverse in una partita di Serie A in questa stagione. Alessandro Matri, autore di un buon match, è stato l'unico in questo campionato a colpire due volte i legni nella stessa gara. La storia del Toro è costellata di episodi sfortunati, ma per una volta la fortuna ha girato dalla sua parte. E si sa, senza di quella non si ottiene alcun risultato.

"2 – Solo Torino e Roma sono riuscite a segnare in entrambe le sfide con la Juve in questo campionato. Altro dato che mostra come il Toro abbia affrontato con la giusta determinazone la doppia sfida con i bianconeri, dopo 10 derby consecutivi chiusi senza segnare alcun gol. A differenza dei giallorossi però, i granata sono riusciti a vincere uno dei due match.

"47 – I punti del Torino in questo campionato. Due in più rispetto alla scorsa stagione, dopo 32 giornate. Sembra ormai lontanissimo l'inizio di stagione, con la casella dei gol fatti penosamente ferma a zero, la nostalgia per Cerci e Immobile, la rabbia nei confronti di società e allenatore. Qualcuno parlava di incubo retrocessione. Il magnifico anno sportivo 2013/14 rischia di essere presto dimenticato in favore del successivo, con il Toro che ha brillato e meritato in Europa, e mostrato in campionato di essere finalmente una squadra. Un gruppo, che non dipende più dalla giornata buona o negativa del singolo.