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Toro, un primo bilancio dopo 6 giornate

DIAMO I NUMERI / Gol dimezzati nonostante si tiri di più. Ma Immobile lo scorso anno era ancora a secco...

Giacomo Zanetello

Con la pausa per le partite delle Nazionali, per il Toro è tempo di rifiatare – dopo aver giocato ogni 3-4 giorni nell'ultimo mese – e di fare i primi bilanci. Siamo andati perciò ad analizzare tutti i numeri della squadra granata in campionato confrontandoli con la scorsa stagione, per capire se e cosa è cambiato rispetto ad un anno fa.

MENO PUNTI E GOL – Il primo dato che salta all'occhio è quello dei punti: lo scorso anno dopo sei giornate erano otto, tre in più. I gol si sono dimezzati (quattro contro otto), ma sono diminuiti anche quelli subiti, seppur di una sola unità (da otto a sette).

POCA PRECISIONE – La cosa strana è che, nonostante abbia segnato la metà dei gol rispetto alla scorsa stagione, il Toro ha effettuato più tiri, 57 contro 50. Questo perché quest'anno si centra molto meno la porta (la percentuale di tiri nello specchio è scesa da 46% a 26%, la più bassa della Serie A 2014/15) e si convertono in rete meno concludsioni (la percentuale realizzativa è calata dal 16% al 7%).

IL POSSESSO – La squadra di Ventura continua a produrre una discreta mole di gioco, anche se la percentuale di possesso palla medio è leggermente diminuita, dal 49% al 46.5%. Granata meno precisi nei passaggi in questo inizio di stagione: l'82.1% delle trasmissioni giunge ad un compagno, lo scorso anno ad inizio campionato la percentuale era dell'85.6% (la quarta più alta della Serie A).

PIU' TRAVERSONI – Una caratteristica delle squadre di Mister Ventura è sempre stata la scarsa propensione ai cross. Lo scorso anno nelle prime sei giornate i granata ne avevano fatti solamente 63, penultima squadra della Serie A. Ora qualcosa sembra essere cambiato sotto questo aspetto: sono 77 i traversoni effettuati finora da Darmian e compagni, in media 12.8 a partita. Sicuramente questo dato testimonia la volontà di sfruttare maggiormente la fisicità di giocatori come Amauri e Larrondo, mentre un anno fa con Cerci e Immobile si preferiva un tipo di gioco completamente differente. E la differenza si vede: i tiri di testa sono cresciuti da 6 a 11.

MANCA DAVVERO IL BOMBER? – Veniamo al capitolo attaccanti, quello di cui si parla di più. Se è vero che i gol sono dimezzati, e che l'anno scorso dopo sei giornate Alessio Cerci era il capocannoniere della Serie A con cinque gol, va però anche sottolineato che Ciro Immobile, miglior marcatore della Serie A 2012-13 con 22 reti, dopo le prime sei giornate non era ancora andato a segno. Fabio Qagliarella di gol ne ha già realizzati tre, in tre partite di fila, come non gli accadeva da novembre 2010. Che Ventura sia riuscito a far risorgere pure lui?

(I dati utilizzati in questo articolo sono forniti da Opta)