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Udinese-Torino: 3 punti e la giusta mentalità

Diamo i numeri / A Udine un altro tabù infranto per un Toro che non smette di stupire

Giacomo Zanetello

 

Ancora un'impresa storica per il Torino, che non vinceva al Friuli in Serie A dal 7 ottobre 1984; con due gol di scarto non accadeva addirittura dal 4 ottobre 1961 (3-1 il punteggio). E così sono 10 i punti raccolti nelle ultime 4 giornate, il trend migliore dal gennaio scorso: in quel caso si trattava però di vittorie contro le meno quotate Chievo, Siena e Pescara, e di un pareggio con il Catania.

CHE AVVIO! – Con questo ricco bottino raccolto nelle ultime giornate, sono ora 22 i punti del Toro: dopo 16 giornate, non ne aveva mai raccolti così tanti in Serie A da quando si assegnano 3 punti a vittoria. Non bisogna montarsi la testa, ma i numeri parlano chiaro: con 22 partite da giocare, mancano 18 punti per raggiungere quota 40, ovvero quello che deve rimanere il principale obiettivo stagionale dei granata.

L'APRROCCIO VINCENTE – In campo a Udine il Toro è sceso in campo con la giusta mentalità: ben disposto in campo, accorto in difesa, e capace di pungere l'avversario al momento opportuno. Dopo tanti vantaggi buttati al vento e troppi gol subiti per ingenuità o errori banali, ecco finalmente due partite di fila chiuse senza subire reti (non accadeva da gennaio) e senza troppo concedere all'avversario: in entrambe le ultime due gare sono stati solo tre i tiri subiti nello specchio, con Padelli che si è fatto sempre trovare pronto. Sono state inoltre due delle partite in cui il Torino ha effettuato meno conclusioni (5 contro la Lazio, 7 ieri), trovando però in entrambe la vittoria. Come dire: un Toro cinico e vincente, come mai s'era visto quest'anno.

I SINGOLI – Nell'analizzare i dati individuali di questa partita, non si può non partire dal sesto gol in questo campionato di Ciro Immobile, che ha così già stabilito il proprio record di marcature in Serie A. Il bomber di Torre Annunziata ha mostrato anche grande spirito di sacrificio recuperando 9 palloni: nessuno più di lui in questo match. Degna di nota la prestazione di Alessio Cerci, criticato in passato per l'eccessivo egoismo: ieri ha messo due volte un compagno davanti alla porta, prima Immobile con uno splendido colpo di tacco, poi Farnerud in occasione del gol del vantaggio. Da sottolineare infine la buona prova di Giuseppe Vives (46 passaggi per lui, con un buon 83% di riuscita) e Daniele Padelli (tre parate e seconda partita di fila chiusa senza subire gol, dopo le diverse critiche ricevute).

MAKSIMOVIC – Una citazione a parte per la prima da titolare (un po' a sorpresa) per Nikola Maksimovic, che ha dimostrato buona personalità: 37 passaggi effettuati, cinque contrasti e 14 respinte difensive (più di tutti in questa partita). Viste le diverse assenze avute in difesa in questa prima parte di stagione, Ventura sa ora di poter contare su un valido elemento in più.