Venti anni di plastica hanno trasformato il Torino FC in una mediocre imitazione di quello che avrebbe potuto essere. Il filo rosso che collega gli ultimi due decenni è l'assenza di investimenti nelle emozioni e la mancanza di scelte coraggiose per il futuro. L'unico banco di misura e' stato l'assetto di bilancio, e non si e' mai assistito ad uno slancio di amore per il Toro che abbia mostrato reali ambizioni e permesso ai tifosi di identificarsi con le scelte della società. Difficile pensare che le cose possano cambiare adesso, nel momento forse peggiore dei rapporti tra Torino FC e tifosi. Siamo però ad una serie di bivi cruciali per la nostra storia, e le scelte dei prossimi mesi ci diranno se siamo sul cammino dell'abbandono definitivo di ogni ambizione, o se esiste un esiguo margine per immaginare un futuro migliore per il Torino FC e per il Toro sognato dai tifosi. La speranza di un futuro migliore passa da due decisioni fondamentali: 1) potenziamento delle giovanili, sfruttando la base di formazioni under 18 dal grande potenziale; 2) soluzione delle questione stadio, grazie al nuovo decreto che snellirà le procedure amministrative e offrirà opportunità di finanziamento senza precedenti anche per la cessione e la ristrutturazione degli impianti esistenti.
granata dall'europa
Due strade verso il futuro
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Il nostro settore giovanile rappresenta da sempre uno dei capisaldi storici del calcio italiano. Dalla tragedia di Superga alle recenti vittorie della Primavera e delle formazioni under, il vivaio granata ha saputo trasmettere valori di appartenenza, umiltà e sacrificio, contribuendo alla crescita di calciatori e uomini. Il budget annuo dedicato dalla società e' però ridotto e si può stimare tra i 3 e i 4 milioni di euro. Molto inferiore a club come Milan, Inter o Juventus, che assegnano al settore giovanile fino a 10-12 milioni l'anno. Società come l'Atalanta o la Fiorentina hanno mostrato che le giovanili possono diventare un punto di forza grazie a investimenti diretti e nelle infrastrutture (35 milioni per il Viola Park) e vedendosi poi ampiamente ripagati gli sforzi: tra il 2014 e il 2023, l'Atalanta ha incassato circa 123 milioni di euro dalla cessione di giocatori cresciuti nel proprio vivaio. Numeri sconosciuti per il Torino, che però può fare un salto di qualità. Le basi dell'under 17 e under 18 offrono un enorme potenziale. E' necessario adesso costruire su queste basi rafforzando le strutture e unificando il vivaio in un unico polo di eccellenza con il completamento del Robaldo e della cittadella granata. Proclami e promesse non bastano più e serve invece un investimento all'altezza del potenziale esistente.
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La questione dello Stadio Olimpico Grande Torino rappresenta un altro crocevia fondamentale per il futuro. La decisione dell'Agenzia delle entrate di non rinnovare le ipoteche arriva nel momento ideale ed offre un'opportunità unica per definire un nuovo modello di gestione e proprietà. Il Ministero per lo Sport ha annunciato la creazione di un commissario straordinario agli stadi con poteri speciali, che avrà il compito di velocizzare la costruzione e la ristrutturazione degli impianti italiani per preparare il paese ad ospitare gli Europei del 2032. Questa nuova figura avrà il compito di coordinare le attività di costruzione o ristrutturazione, collaborando con le istituzioni locali e con i club calcistici. Sarà supportato da sub-commissari, che potrebbero essere i sindaci delle città interessate ai progetti. Il governo sta anche lavorando alla creazione di un "fondo immobiliare stadi", che coinvolgerà le amministrazioni comunali. Questo fondo mira a raccogliere risorse per finanziare la ristrutturazione degli impianti esistenti o la costruzione di nuovi stadi. L'obiettivo e' sbloccare inizialmente oltre cinque miliardi di euro e tra i potenziali beneficiari ci saranno il Franchi, il Dall'Ara, il Sant'Elia e il Maradona e molti altri stadi di realtà calcistiche anche minori . L'iniziativa del governo offrirà occasioni irripetibili di acceso al credito, di semplificazione e di defiscalizzazione. Un elemento fondamentale nel caso del Torino e' che le misure dovrebbero servire anche a facilitare le procedure di alienazione degli
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Impianti pubblici! Per finanziare la modernizzazione degli stadi il ministero dello sport e quello dell'economia stanno sviluppando un portafoglio di prodotti (fondo equity, fondo immobiliare, garanzie combinate tra Istituto per il credito sportivo e SACE, contributo in conto interessi) destinate ad attivare fondi complessivi per dieci miliardi di euro. Inutile dire che un progetto congiunto del comune di Torino e della società granata per il rifacimento del Grande Torino troverebbe terreno fertile tanto per eventuali procedure di acquisto dello stadio da parte della società quanto per la ristrutturazione dell'impianto con il sostegno pubblico. Dopo venti anni di plastica, si profilano due strade che possono permettere di creare una visione diversa per il futuro. Coincidenze che sanno tanto di ultima spiaggia e che non capitano spesso in casa granata. Sarebbe imperdonabile non sfruttarle.
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