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Torino-Genoa: vittoria scaccia crisi e Glik-gol!

L'editoriale di Gino Strippoli / Riscattata la prova opaca di Empoli: i tre punti, che boccata di ossigeno...

Gino Strippoli

"Glik. Glik. Glik. Glik….Vero leader di questo gruppo. Da capitano vero si è preso  il Toro sulle spalle e lo ha portato alla vittoria; da vero numero uno, dopo aver provocato il gol genoano con un suo scellerato passaggio a Iago, ha suonato la riscossa senza mai mollare un attimo.

"C'è da dire che è piaciuta tutta la prestazione della squadra, soprattutto se confrontata alla partita di Empoli. Ieri, contro la squadra di Gasperini, il Torino aveva voglia di vittoria e lo ha dimostrato affrontando una squadra che era terza in classifica. E la vittoria è arrivata.

"Sebbene ci siano stati ancora errori di impostazione e qualche sbavatura difensiva, i ragazzi granata hanno attaccato bene gli spazi e non era facile con un Genoa che pressava molto alto.  La volontà di raggiungere un risultato è spesso importante e i granata hanno avuto più voglia dei rossoblù nell'arco dei 90 minuti. In campo si è vista ben poca differenza qualitativa tra le due squadre nonostante la differenza in classifica.

"Il Torino nel primo tempo ha creato occasioni da gol e il Genoa anche. I granata hanno sparato le loro cartucce due volte con Martinez e una con Farnerud, sfiorando i legni e colpendo una traversa piena, mentre il Genoa ha impegnato severamente Gillet ed è andata in gol su errore di Glik. Nel secondo tempo, invece, i granata sono entrati in campo con un piglio decisamente diverso rispetto agli avversari. Finalmente si è vista la fame da risultato e Glik e company hanno messo sotto un Genoa già con la testa alle feste natalizie.

"Come avevo scritto nell'editoriale pre-partita, la coppia  Martinez-Amauri si è dimostrata la più affiatata (ed affidabile) in questo momento e se è vero che sono rimasti all'asciutto, è altrettanto vero che il venezuelano si è sempre fatto trovare pronto a ricevere i pochi servizi che gli arrivavano. E quando uno si fa trovare sempre al posto giusto e nel momento giusto, vuol dire che segue bene il gioco della squadra; dunque, i gol arriveranno presto anche per lui. Amauri è un grande lottatore che fa sempre salire la squadra e non si pesta mai i piedi con il suo compagno di reparto.

"Questa volta il centrocampo granata ha avuto il buon apporto di Farnerud, Autore di un'ottima prestazione, lo svedese ha dato potenza in mezzo al campo, ha centrato una traversa su punizione -che avrebbe meritato il gol tanto è stata battuta in maniera pressoché perfetta - ha fornito l'assist a Glik sul primo gol e ha battuto l'angolo da cui è il vantaggio granata. Viene da chiedersi - logicamente -  il perché non abbia giocato a  Empoli. Al di là del dilemma, la cosa importante è che il giocatore c'è e in campo ha dimostrato che può essere molto utile a questo Toro.

"Un po' in ombra Darmian: il ragazzo ha bisogno di rifiatare, nel secondo tempo non ha mai sorpassato la metà campo, ha praticamente finito  la benzina. Le vacanze natalizie capitano a  fagiolo!

"Adesso il Toro ha 17 punti in classifica (5 punti in meno rispetto allo scorso anno): in un solo pomeriggio ha raggiunto il Verona, ha messo dietro nuovamente il Chievo (a inizio partita i clivensi erano sopra di due punti), ha distanziato l'Atalanta di due punti, di 5 il Cagliari, di 8 il cesena e  di 11 il Parma. Insomma, una bella boccata di ossigeno con una vittoria scaccia-crisi.

"Il 6 gennaio arriva la Befana e il Torino troverà sulla sua strada  il Chievo Verona, rimesso in piedi da Maran. Intanto il calciomercato avrà preso piede rispetto al calcio giocato e in casa Toro si pensa sempre più a come rinforzare la squadra. Pinilla sembrerebbe essere in dirittura di arrivo e si tratterebbe di un  buon innesto per il reparto offensivo, ma occorrerà almeno un altro attaccante (magari Zarate o Zapata). Anche il centrocampo necessita di un ritocco.

"E' un Toro che può solo migliorare, a patto che non si sbaglino gli acquisti riparatori. Se poi analizziamo bene le sconfitte dei granata, possiamo notare come per la maggior parte delle volte i gol subiti siano nati sempre da errori banali (palloni regalati agli avversari) più che da grandi azioni subite. Basta poco per rendere competitiva la squadra. Adesso la palla passa al presidente Cairo…

 

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