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Toro, se giocassi sempre in Europa…

Lo psicologo granata/ La rubrica di Riccardo Agnello

Riccardo Agnello

Fino ad ora si è visto un Toro a sprazzi, che si è acceso a intermittenza: ogni partita è stata contraddistinta da momenti di bel calcio alternati a momenti di incomprensibile sterilità offensiva e mancanza di idee, con l'aggiunta di qualche amnesia difensiva causata, forse, da un'inevitabile paura che in questi casi prende il sopravvento.

"C'è un contesto, però che ha visto un Toro Convincente, sicuro di sé e come i suoi tifosi vorrebbero, ed è l'Europa League: infatti, se togliamo Helsinky, nelle restanti 5 partite del girone il Toro ha fatto vedere ottime cose, specie nelle partite interne dove ha sempre dominato con autorità, e solo miracoli del portiere del Brugges hanno impedito l'en plein di vittorie. In questa competizione, a tratti, è sembrato di vedere il Toro dell'anno scorso: una squadra spensierata, capace di attaccare gli spazi, chiudersi alla perfezione e ripartire, finendo per prendere l'avversario per stanchezza.

"Un mio paziente si è interrogato sul motivo di questa doppia faccia di una squadra che in campionato ha stentato anche con avversari oggettivamente più deboli dello stesso Brugges ad esempio. La sua analisi è molto semplice e la risposta è più banale di quello che possa sembrare: in Europa le aspettative per questa squadra non sono elevatissime (nessuno ha chiesto la finale) e quindi la squadra riesce giocare con la spensieratezza che lo scorso anno l'ha spinta così in alto. Scherzosamente, la sua proposta per uscire da qusta crisi è quella di fare una petizione per far giocare il Toro sempre di giovedì sera con tanto di inno dell'Europa League e speaker inglese per far sentire la squadra più a suo agio, e per farla sentire più libera dalle pressioni facendola rendere al meglio.

"Sicuramente questo è impossibile ma qualcosa deve cambiare, soprattutto nella testa dei giocatori, perché non si può fare ancora per molto affidamento sulle sconfitte delle squadre alle nostre spalle, ma bisogna iniziare a metetre punti in cascina per ridare un senso a questo campionato.

"Un saluto dal vostro psicologo del Toro!!!