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Toro: sconfitto nel derby, ma a testa alta

TURIN, ITALY - JULY 04:  Paulo Dybala (C) of Juventus is challengd by Gleison Bremer (L) and Soualiho Meite of Torino FC during the Serie A match between Juventus and Torino FC at Allianz Stadium on July 4, 2020 in Turin, Italy.  (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images )

L'analisi di Gino Strippoli / 4 gol subiti sono tanti ma nel secondo tempo i granata hanno tenuto testa alla Juventus

Gino Strippoli

"Quando prendi 4 gol non c'è nulla da dire, è una sconfitta meritata, ma in questo caso lo scarto di tre gol è davvero una punizione eccessiva per quello che il Toro ha fatto vedere nel secondo tempo. Già, perché nei primi 45 minuti i granata sono apparsi troppo confusi e intimoriti dal pressing alto, davvero aggressivo della Juventus. Tant'è che dopo solo due minuti di gioco Dybala ha mandato due difensori granata a terra per poi siglare il primo gol. Il Toro ha subito cercato una reazione (un po' timida) con Verdi e Berenguer, tra più attivi nei granata. Al 15' proprio il numero 24 granata ha trovato un bel tiro cross che ha tagliato tutta la difesa bianconera ma ha sorpreso anche Berenguer, in ritardo di poco sul pallone. Una prima luce in questo primo tempo granata, visto che Ronaldo due minuti dopo, al 17', prima ha disorientato Lyanco e poi ha calciato forte ma centrale con Sirigu che non si è fatto sorprendere.

"Preambolo al secondo gol che è arrivato puntuale al 28': il numero 7 bianconero è partito in contropiede. Granata troppo sbilanciati in avanti, scarico sull'accorrente Cuadrado, che ha fintato su Lyanco e con un bel diagonale ha trafitto Sirigu. Si è vista un'altra reazione del Toro affidata a un tiro di Verdi che Buffon ha respinto bene. Proprio l'ex napoletano è stato il protagonista del primo gol granata con un bel tiro che si è infranto sul braccio di De Ligt.

"L'arbitro Maresca - richiamato dal VAR - ha decretato il calcio di rigore che Belotti ha trasformato. Si è chiusa cosi la prima fase di gioco. Con un Toro che ha accorciato le distanze ma non è stato per nulla convincente se non per le iniziative personali del guizzante Verdi. Nel secondo tempo ci si aspettava una debacle granata, che in realtà sarebbe arrivata per il punteggio finale con altri due gol subiti. In realtà, però, il Toro è entrato in campo con un altro spirito, più battagliero, più vivace ed è stato capace di mettere sotto la Juventus schiacciandola nella propria metà campo: i granata hanno creduto alla rimonta.

"È un Toro che ha giocato alto e ha sorpreso la Juventus tanto che al 49' i granata avevano anche raggiunto il pareggio, dopo una azione incessante, vanificata dal fuorigioco di Belotti. La manovra dei granata in questi frangenti è apparsa fluida e in difesa Izzo e Lyanco si sono completamente trasformati rispetto ai primi 45 minuti. Il napoletano ha anticipato spesso Ronaldo mentre il brasiliano ha giocato di anticipo più volte smistando bene il gioco in difesa. Proprio nel momento migliore dei granata e di maggiore difficoltà dei bianconeri è arrivata la magia di CR7 con una punizione al 60' (fischiata per un fallo di mano di Aina) che il bravo Sirigu è riuscito solo a toccare.

"Nonostante il terzo gol subito il Toro ha continuato a giocare, non si è mai arreso: al 72' Belotti è stato letteralmente calpestato in area da Cuadrado. Maresca non ha fischiato e dopo un'interruzione per soccorrere Belotti ha fatto continuare la partita senza VAR review. Il rigore era netto! Alla fine il tracollo: lo sfortunato Djidji ha mandato in rete un traversone che ha sancito la sconfitta granata per 4 a 1. Un risultato e una punizione ingiusta per un Toro che ha saputo giocarsela al meglio contro una squadra che a livello tecnico non ha paragoni. In certi momenti della partita questo divario non si è visto grazie alla voglia dei granata di raggiungere il pareggio. Il Toro non ha sfigurato come si poteva immaginare prima della partita. Escono a testa alta sia Longo che i giocatori. L'unico neo, a mio avviso, è stata la sostituzione di Verdi che è stato l'attaccante più pericoloso del Toro e forse poteva dare ancora di più.