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Serie A: commento alla 2.a giornata

La seconda giornata registra un numero eccessivo di errori arbitrali, nonostante l’aiuto dei giudici di porta, che hanno condizionato diversi incontri regalando rigori e relative espulsioni troppo severe; scritto ampiamente della meritata...

Nino Mancini

La seconda giornata registra un numero eccessivo di errori arbitrali, nonostante l’aiuto dei giudici di porta, che hanno condizionato diversi incontri regalando rigori e relative espulsioni troppo severe; scritto ampiamente della meritata vittoria dei granata nell’anticipo serale Pazzini con una tripletta maschera i limiti rossoneri contro un Bologna inconcludente, Allegri potrà lavorare serenamente per migliorare una manovra che deve trovare maggior fluidità passando da una maggior spinta sulle fasce.

Nell’anticipo domenicale la Juve vince ad Udine ma per stessa ammissione di Marotta condizionata dalla superiorità numerica per tutto il match, in serata il resto del programma con l’incontro di cartello a San Siro dove la Roma ha messo in mostra un calcio spettacolo e diversi giovani di prospettiva come Florenzi, domina per larghi tratti un’Inter apparsa fragile soprattutto a centrocampo, Totti sembra ringiovanito di dieci anni unendo alla classe cristallina di sempre una quantità di corsa che non si vedeva da tempo.

Sulla sabbia del San Paolo la Fiorentina gioca meglio dei padroni di casa ma torna a casa senza punti, gol e spettacolo al Massimino dove il Genoa dopo un avvio stentato ribatte colpo su colpo agli etnei che però hanno in Lodi uno dei migliori interpreti del torneo sui calci piazzati, regalando tre punti a Maran.

Consigli para due rigori al Cagliari nel silenzio del nuovo stadio sardo prima di arrendersi ad una ginocchiata di Stendardo, Colantuono culla per qualche minuto l’illusione di una vittoria che sarebbe stata punizione eccessiva per i padroni di casa che pareggiano nel finale; il Parma batte il Chievo con un gol per tempo confermando l’impressione che nonostante i molti nuovi arrivi l’impianto di gioco di Donadoni non sia cambiato.

Miro Klose regala a Petkovic la testa della classifica, se pur in compagnia, con due gol ed una buona prestazione, il Palermo ha una difesa imbarazzante e Sannino deve correre velocemente ai ripari se vuole mangiare il panettone; la Sampdoria festeggia insieme ai suoi tifosi la prima vittoria casalinga contro il Siena apparso per larghi tratti una squadra decisamente inferiore, decide Gastaldello nel male (rigore procurato) e nel bene (gol decisivo).

Nino Mancini