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Una corsa in più per la salvezza

CROTONE, ITALY - MARCH 07: Salvatore Molina of Crotone competes for the ball with Tomas Rincon of Torino during the Serie A match between FC Crotone  and Torino FC at Stadio Comunale Ezio Scida on March 07, 2021 in Crotone, Italy. (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

PreparaToro / Undicesimo appuntamento con la rubrica del prof. Marcello Tirrito, che analizza le vicende del Torino con l’occhio del preparatore atletico

Marcello Tirrito

Non ci voleva. È un peccato aver visto il Toro per l’ennesima volta, in questa stagione agonistica, perdere una gara in questo modo; purtroppo la trasferta in terra calabra, non ha prodotto il risultato sperato, seppur sulla carta la squadra capitanata da Rincon (con Belotti assente) fosse comunque più competitiva dell’avversario, con tutto il rispetto per il Crotone, ma non è bastato per portare a casa l’intero bottino.

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Premetto sempre che redigo ciò che vedo in partita e che la scienza dell’allenamento sportivo conferma da sempre. Inizio col dato fornito dalla Lega Serie A: il Crotone ha percorso in totale 105.135 km, 102.075 km quelli del Torino; è palese il trend non è ancora cambiato.

Ho notato che la condizione fisica è stata discontinua, i giocatori del Toro erano sempre in ritardo sulle “seconde palle”, situazione dovuta alle pochissime accelerazioni viste in campo. Questo comportamento sicuramente è stato influenzato dalle problematiche legate al Covid-19 che il gruppo ha dovuto affrontare. Tuttavia, il trend di risultare fisicamente inferiori agli avversari continua dall’inizio del campionato, perciò non è possibile giudicare la prestazione tenendo in considerazione solamente la situazione dovuta al Covid-19

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Il Crotone ha impostato la gara basandosi sulla massima intensità di corsa, costringendo i difensori avversari a grandi recuperi e ad aumentare il livello di attenzione in fase difensiva, dovendo compiere continue accelerazioni e decelerazioni: Izzo e Lyanco hanno prodotto continui cambi di direzioni di alto livello.

Da notare che il modulo 3-5-2 del Torino, ammesso che sia stata una scelta pensata e calcolata dal mister, prevede dei requisiti fisici peculiari da parte degli interpreti. Mi spiego meglio, per affrontare una gara con il 3-5-2, devi avere un approccio e sviluppo di capacità fisiche di sprint oltre che di resistenza agli sprint: tutti devono avere un’ottima intensità di corsa sia in fase offensiva che difensiva, soprattutto i cosiddetti “quinti”; purtroppo verso la fine del primo tempo e fino alla fine della partita, si notavano degli spazi tra centrocampo ed attacco che hanno favorito il gioco della squadra di Cosmi (nuovo allenatore dei calabresi), con continui inserimenti dei due trequartisti avversari che hanno costretto il reparto difensivo del Torio agli straordinari.

La sconfitta di Crotone, aggiungo, non è da addebitare alle decisioni arbitrali, seppur il rigore concesso contro la squadra di Davide Nicola sia molto molto discutibile: il braccio disteso di Ansaldi, che ha causato la decisione arbitrale, potrebbe essere anche essere interpretato come un gesto di coordinazione, in tal caso non poteva essere evitato. Il motivo è semplicissimo: la spinta da parte di un avversario durante una fase di volo (salto verso l'alto) genera una perturbazione motoria, che comporta aggiustamenti posturali per mantenere l’equilibrio. Allargare le braccia fa parte di questi atteggiamenti che vengono messi in atto. Tuttavia, il problema di fondo è un altro: quella situazione non si sarebbe dovuta presentare. Come è possibile? Semplice, il traversone è partito dalla trequarti dopo che due giocatori del Crotone hanno duettato indisturbati. Chi avrebbe dovuto contrastarli? Ovviamente la mezz’ala. Come? Attraverso uno scivolamento difensivo, che, però, ha bisogno di essere sostenuto da un’elevata efficienza fisica, altrimenti si arriva sempre in ritardo sull'uomo lasciando all’avversario la possibilità di compiere la giocata.

In conclusione, quindi, il nostro Toro ha disputato un'altra partita in condizione di inferiorità fisica verso un'altra squadra del campionato ed i dati di fine match lo hanno dimostrato. Serve un’inversione di tendenza, e alla svelta. “Tempus fugit”, e la serie B è dietro l'angolo. Concludo affermando che i metodi di allenamento per lo sviluppo delle caratteristiche di corsa sopra citati si spera possano essere normalmente definiti ed adottati, soprattutto in sport misti (con caratteristiche fisiologiche aerobiche e anaerobiche) come il calcio.

Preparatore atletico professionista torinese e allenatore di calcio con patentino Uefa B con un’esperienza ventennale da personal trainer, specializzato in riatletizzazione e allenamenti funzionali, ho lavorato fino al giugno 2020 nel settore giovanile del Torino FC.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.