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Toro, un pareggio deludente senza reti contro il Cagliari

L' editoriale di Gino Strippoli / I granata giocano un solo tempo e la vittoria è una chimera

Gino Strippoli

È un pareggio deludente quello di ieri, conquistato dal Toro contro il Cagliari di Maran. La delusione è data da una prestazione che, sui 94 minuti, ha visto i granata dominare gli avversari solo negli ultimi 34 minuti del secondo tempo, creando molte occasioni che solo un eccellente Cragno ha saputo sventare.

Un Toro che non ha saputo dare qualità e efficacia per 60 minuti. Per vincere non basta giocare bene una parte del secondo tempo. In più la partita per i granata è andata in discesa solo dopo l' entrata in campo di Parigini e Zaza. Prima di ciò il Toro è sembrato senza idee.

Nei primi 45 minuti il Cagliari ha fatto la partita, dando un impronta più offensiva alla sua manovra sebbene non sia mai andato al tiro. I granata sono andati sempre in difficoltà arrivando a centrocampo sempre in ritardo sulle seconde palle, sempre conquistate dai rossoblu. Ben per il Toro che l'attacco del Cagliari si sia rivelato sterile e per nulla pericoloso. Insomma, tanto fumo e poco arrosto. Questo però deve far riflettere sulla prestazione granata tutt'altro che positiva.

La rabbia può nasce dal fatto che l' organico del Toro è nettamente superiore a quello allenato da Maran eppure la sveglia è suonata troppo tardi. Da un Belotti irriconoscibile per 60 minuti ad un centravanti che con l' entrata di Zaza e Parigini si è mosso meglio andando al tiro più volte. Oggi come oggi diventa davvero impensabile lasciar fuori due giocatori così in forma. Nota dolente il centrocampo granata che si è fatto schiacciare troppo da un Cagliari che per 60 minuti ha retto bene il centrocampo con movimenti sincronizzati. I granata hanno incontrato grosse difficoltà a impostare in azione degna di nota. Infatti sia Izzo che Nkoulou e Djidji spesso non sapevano a chi dare la palla se non passandosela indietro tra loro. Meité ha fatto il possibile ma non è stato il solito dominatore a centrocampo, idem Baselli che si è battuto comunque bene. A questo Toro è mancato e manca un centrocampista che venga incontro e si faccia vedere dai propri difensori per prendere palla e impostare. Ecco da dove nascono tutte le difficoltà dei granata. Il primo tiro dei granata è nato al 44' del primo tempo con Meité. Troppo poco per vincere. Poi la girandola di sostituzioni è un Toro più determinato ha fatto sperare in una possibile vittoria che in realtà si è rivelata nulla.

Bene il rientro di Ansaldi, da lui sono partiti i cross più pericolosi. È piaciuta la verve con cui sono entrati Zaza e Parigini, vogliosi di mettersi in mostra e con profitto. Il Cagliari ha faticato alla fine a difendere il pareggio ma il risultato è più che giusto, molto per demerito del Toro che non sa ancora giocar con continuità per una partita intera. La grossa preoccupazione arriva pensando a quando arriveranno squadre più toste come il Milan o come il 15 dicembre contro la Juventus. La prestazione di ieri non dà rassicurazioni in proposito, anzi, fa solo paura. Già, senza dimenticare che domenica si affronterà in casa il Genoa. Occorre cambiare qualcosa perché così facendo non si andrà da nessuna parte, sottolineando ancora una volta che sembra impensabile rinunciare a Parigini e Zaza vedendo il loro stato di forma.