Nel Settore giovanile la parola chiave è una: progettualità. Il lavoro sulla singola annata è sempre l'ultimo tassello di un quadro generale ben più ampio in cui si inseriscono le altre annate, i gruppi di lavoro che seguono ciascuna di esse, i giocatori che li compongono. Di solito è la Primavera a catturare di più l'attenzione, ma sotto la Primavera c'è un patrimonio intero che viene costruito negli anni, che è ben difficile da plasmare e che costituisce le fondamenta del futuro che sarà. Lavorare sulle Under è quindi vitale ed è stato prioritario sin da subito nella testa di Ruggero Ludergnani, in prima linea ad assistere allo scudetto dell'Under 18, un traguardo che è figlio proprio di questa mentalità. Sin dal suo arrivo aveva un obiettivo: rendere la Primavera autosufficiente o meglio, far sì che il mercato vero e proprio venga fatto sulle Under, così da doverne fare il meno possibile per l'ultimo gradino del Settore giovanile. Il successo dell'Under 18 è la testimonianza di questo lavoro. Partire da lontano per vedere i frutti negli anni. Questo è fare Settore giovanile e così sta cercando di lavorare Ludergnani da quando è arrivato.


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Torino, la formula di Ludergnani è vincente: le basi sono le Under
Under 18, il modus operandi di Ludergnani: gli scudetti si costruiscono dal basso
—Ruggero Ludergnani ai proclami preferisce i fatti. Lo ha dimostrato nel corso dei quattro anni in granata, da quando nel 2021 gli è stato affidato il ruolo di Responsabile del Settore giovanile. Ha concentrato la sua attenzione su più aspetti, consapevole che il livello di un movimento non si determina mai solo con il talento dei singoli. Competitività, mentalità, strutture. Tutti ambiti su cui nell'ultimo quadriennio si è lavorato a lungo. Poi c'è un aspetto fondamentale, su cui Ludergnani ha sempre insistito a ragione: "Inutile partire dal tetto senza aver fatto le fondamenta. Le fondamenta si stanno creando, e sono fondamenta belle e solide. Abbiamo tutti la volontà di arrivare al tetto ma dobbiamo farlo rispettando i tempi giusti". Quali sono queste fondamenta? Le Under. Quali gli step? Rinforzarle, passo dopo passo in modo tale che ogni anno la Primavera abbia come zoccolo duro quanto costruito in casa negli anni precedenti prima ancora di passare dal mercato. Lo scudetto in Under 18 nasce da qui, non è un risultato costruito solamente nell'ultima annata dorata. E ve lo dimostriamo.
Under 18, lo scudetto è un lavoro che affonda le radici nell'ultimo quadriennio
—Stagione 2021-2022, la prima con Ruggero Ludergnani alla guida del Settore giovanile. In Primavera c'è Federico Coppitelli, sulle altre panchine siedono Asta (U18), Malfatti (U17), Semioli (U16) e La Rocca (U15). Ludergnani prende in eredità quanto fatto da Bava e inizia a mettere le proprie basi, partendo dal basso ovvero dall'Under 15, annata che più di tutte è un cantiere aperto perché segna il passaggio da Scuola calcio a Settore giovanile vero e proprio. Si tratta quell'anno del gruppo dei 2007. Suona familiare? Dovrebbe, perché quel gruppo che in Under 15 si era fermato ai quarti scudetto con la Fiorentina è lo stesso che quattro anni dopo è diventato campione d'Italia in Under 18. Il lavoro che è stato fatto sulla squadra guidata prima da Fioratti e poi da Vegliato esemplifica la mentalità con cui Ruggerlo Ludergnani ha lavorato in questi anni. Guardando la rosa, balza all'occhio quanti ragazzi che già erano patrimonio del Toro siano stati valorizzati dopo un percorso costante e coerente nelle giovanili granata. In totale 12 che dai primi passi sono arrivati fino al tricolore (Anino, Finizio, Fiore, Foschiani, Gallo, Gatto, Ressia, Acquah, Ferraris, Grandi, Sandrucci, Spadoni). Poi c'è stato tutto il lavoro di completamento della rosa, che ha coinvolto territorio regionale, nazionale ed estero. In Piemonte il Toro ha pescato Conte nel 2021, prelevato dal Lucento e dall'Under 15 in poi diventato un punto fermo, oltre a Bochicchio nel 2023, preso dal Chieri. In Italia Ludergnani ha avuto il merito di scovare Cacciamani ad Ancona nel 2023, ma anche Pellini, Mancini e Conzato nel 2024. Poi il grande lavoro svolto sul mercato estero: i primi arrivati sono stati nel 2023 Kirilov, Kugyela e Liema Olinga prelevati da Finlandia, Ungheria e Belgio; l'anno successivo si sono aggiunti altri tasselli con Yesin dalla Polonia e Melo dal Portogallo, fino ad arrivare al 2025 quando si sono aggregati anche Balaguss dalla Lettonia e Brzyski dalla Polonia. Le basi dicevamo, sono solide e non serviva il tricolore per dimostrarlo ma certo è un di più. L'Under 18 di oggi è già la Primavera di domani.
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