In esclusiva su Toro News le parole dell'ex laterale difensivo granata che analizza la posizione in campo di Lazaro e il prestito di Dellavalle
Dal 2005 al 2007 Jacopo Balestri è stato un apprezzato laterale difensivo del Torino. Ha vissuto la stagione della promozione dalla Serie B con Gianni De Biasi in panchina e poi il primo anno in Serie A dell'era Cairo. Nella sua carriera è stato anche per quattro stagioni al Modena, squadra in cui è stato mandato per il secondo anno consecutivo in prestito Alessandro Dellavalle. I ricordi che legano Balestri al Torino sono dolcissimi come ci tiene a sottolineare in esclusiva su Toro News: "Saluto calorosamente tutti i tifosi granata. Il Toro è una squadra che ti entra dentro e porti per sempre con te".
Buongiorno Jacopo. Oggi è sempre nel mondo del calcio, vero?"Sì, mi diverto ad allenare i ragazzi delle giovanili di una società dilettantistica vicina a casa mia, nel pisano. Mi piace stare a contatto con i più giovani cercando di trasmettere quallo che ho appreso in tanti anni di calcio tra Serie B e Serie A. Devo dire che è un'esperienza appagante, sebbene i tempi siano cambiati drasticamente. Distaccarsi dal campo non è mai facile".
Conosce molto bene il contesto del Modena. Trova corretto il secondo prestito consecutivo di Dellavalle?"Ho visto Dellavalle spesso con la Primavera del Toro e con il Modena. Mi piace molto perché è duttile, sa adattarsi a diversi ruoli, è un interprete positivo della fase difensiva. Può ritagliarsi uno spazio importante perché ha personalità. Il Torino ha fatto una scelta in base alle proprie strategie di mercato. Alessandro ha bisogno di giocare e quindi magari nel Torino avrebbe trovato poco spazio. Si è preferito consolidare il prestito al Modena dove aveva già fatto bene".
Però così resterà un altro anno in Serie B senza entrare nelle dinamiche del campionato superiore."Sì, è vero. In questo momento storico del calcio italiano ci sarebbe bisogno di dare fiducia ai ragazzi usciti dal vivaio. Il Torino ha portato a casa due scudetti a livello giovanile, segno che si sta facendo un buon lavoro per il quale bisogna congratularsi con Ludergnani. Bisognerebbe rischiare qualcosa in più per dare fiducia ai ragazzi emergenti. Faccio un esempio: Pio Esposito dell'Inter ha dimostrato di poter competere con difensori importanti contro il River Plate; non ha solo segnato, si è mosso bene e ha lavorato bene con la squadra. Credo possa essere un esempio positivo".
Quindi un po' più di fiducia su Dellavalle si poteva avere?"Dev'essere comunque strategia. Bisogna vedere quanta fiducia si vuole dare a un ragazzo emergente. Ripeto, secondo me, in questo momento storico le società italiane dovrebbero dare più fiducia ai propri giovani affinché possano mettersi in evidenza".
Marco Baroni è una buona scelta per il Torino?"Faccio una premessa. Vanoli è un allenatore che mi piace tantissimo, ero felice quando era arrivato al Torino la scorsa estate. Ha svolto una buona stagione, tra alti e bassi. Paolo è un allenatore di temperamento e di cuore, quindi sposava benissimo la piazza granata. Mi è dispiaciuto che sia stato mandato via. Detto questo Baroni è un allenatore equilibrato, di esperienza; ha dimostrato di saper far bene sia nella lotta salvezza sia nella lotta europea. Baroni è un allenatore importante, sa garantire equilibrio tecnico, tattico e comportamentale. Credo possa essere una scelta giusta, non era facile sostituire Vanoli".
Se Baroni dovesse optare per il 4-2-3-1 come nel suo recente passato, Valentino Lazaro sarebbe più da difesa a quattro o da trequarti?"Lazaro lo vedo più offensivo, ha bisogno di spazio per rendere al meglio. Ha qualità tecniche importanti, lo vedo meglio quando attacca. Viene limitato nella fase difensiva. Nel 3-5-2 è uno che può spingere e avere la copertura alle spalle".
Si può dire che il Torino dovrà investire sulle corsie esterne? Il buco lasciato da Bellanova è stato piuttosto evidente nell'ultima stagione."Tutto dipende da come Baroni vorrà impostare la sua squadra. Può darsi che si riparta da una difesa a 4 e quindi serviranno degli esterni bravi in fase difensiva che poi possono proiettarsi in avanti. Bisogna comprendere la strategia societaria, da fuori è difficile fare una previsione. Su una cosa siamo certi tutti: il Torino ha bisogno di innesti, di certezze per disputare un campionato più coinvolgente degli ultimi. Mi auguro che la società possa lavorare bene per dare alla piazza quello che merita".
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