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Museo al Fila, Beccaria: “Ecco cosa manca. All’inaugurazione solo chi lo merita”

Museo al Fila, Beccaria: “Ecco cosa manca. All’inaugurazione solo chi lo merita” - immagine 1
La Partita della Leggenda ha permesso di raccogliere fondi per il trasferimento da Grugliasco
Redazione Toro News

Nella serata di venerdì 6 giugno al Filadelfia si è tenuta la seconda edizione della "Partita della Leggenda". Vecchie glorie granata contro personaggi noti del mondo Toro in un evento che è stata un'occasione per raccogliere fondi in vista del trasferimento del museo del Grande Torino e della Leggenda granata nello storico impianto degli Invincibili. A fare il punto, tra la serata e le prospettive future, è il presidente Domenico Beccaria. "C'è questo filo d'amore che dura da una vita e che probabilmente durerà ancora per un'altra vita, malgrado ci sia chi fa del suo meglio per tagliarlo, questo filo. Forse perché è invidioso di non essere riuscito a crearlo lui... Museo al Filadelfia? L'obiettivo lo vedo a occhio nudo con gli occhi dell'ottimismo, perché è proprio l'ottimismo che ci ha sorretto in tutti questi anni e che continua a sorreggerci oggi. Se lo guardiamo con gli occhi del realismo, ahimè, l'occhio nudo non basta; probabilmente non basta neanche la lente, probabilmente non basta neanche il binocolo, probabilmente non basta neanche il telescopio. Però sappiamo benissimo che la realtà sovente è la sintesi tra l'ottimismo e quello che invece si vorrebbe che fosse. Di conseguenza noi lavoriamo con l'ottimismo per portare a casa le cose. Quando sarà, saremo felici di festeggiare, ovviamente lavoriamo perché questo è un bello e bello consiglio".

Un progetto c'è già, ma la Fondazione Filadelfia ha le mani legate per questioni burocratiche: manca la nomina di un consigliere da Regione Piemonte e Comune di Torino. "Il progetto dipende da noi e sta proseguendo - spiega Beccaria -. Marco Bo, l'architetto a cui è stato dato l'incarico, ne ha realizzato uno ottimo e lo ha portato alla Circoscrizione. Noi ci stiamo muovendo, stiamo facendo tutto quello che è necessario per fare un passo dopo l'altro. Purtroppo, se la politica non decide... E le mie critiche sono assolutamente bipartisan: l'amministrazione cittadina di centrosinistra e quella regionale di centrodestra sono colpevoli di lungaggini che non hanno ragione di essere, perché il nostro consiglio è scaduto da un anno e mezzo ed è da due anni, ovvero da sei mesi prima che scadesse, che diciamo "signori siamo in scadenza, datevi una mossa a nominare i vostri rappresentanti". Ed è da due anni che stiamo aspettando, un parto di elefante si sarebbe già concretizzato".

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Una possibile data per la svolta era il 20 maggio, ma c'è stato un altro rinvio. "La volta precedente la colpa era del Comune, questa volta della Regione. Adesso gli enti pubblici dovrebbero essere finiti e quindi la prossima volta o non sappiamo più a chi dare colpe oppure finalmente riusciremo a fare 'sto benedetto Collegio dei Fondatori, a nominare il consiglio d'amministrazione e di conseguenza - essendo un consiglio nominato a pieno titolo - poter deliberare. Perché il problema di un consiglio come il nostro, che è in proroga, non può assumere deliberazioni perché non avrebbero validità, potrebbero essere facilissimamente impugnate. E quindi è inutile che facciamo delle deliberazioni che poi rischiano di essere impugnate, dobbiamo essere messi nelle condizioni di lavorare".

Che cosa rispondere, dunque, a chi dice che i soldi in cassa ci sono e andrebbero usati? "Gli rispondo quello che gli avevo già risposto quel giorno: se lui non ce li chiede, li abbiamo. Se si mette a ostacolare anziché collaborare, allora la contabilità diventa un po' più difficile. Resta comunque il fatto che in cassa non abbiamo tutti i soldi a disposizione e, di conseguenza, siamo costretti a cercare risorse al di fuori. Io confido molto sul fatto che le fondazioni bancarie cittadine realizzino l'importanza del progetto culturale che stiamo mettendo in piedi e di conseguenza vogliano aiutarci con il loro finanziamento. Dopodiché, per quello che mancherà, faremo un mutuo e troveremo il modo di ripagare il mutuo. Però non deve essere un alibi o una scusa dietro a cui nascondersi se non riusciamo a farlo. Ci si impegna, si dà il nostro meglio per portare a casa il risultato e poi alla fine tireremo le somme. Quello che posso garantire è che per quello che mi riguarda, visto che io mi sono sempre impegnato, il giorno dell'inaugurazione la lista degli invitati la stilerò io e di conseguenza a partecipare alle inaugurazioni ci saranno quelli che realmente meritano di partecipare".