Settantotto anni fa, gli Invincibili stavano già scrivendo la storia. Il 15 giugno del 1947, i granata si dirigono a Bari. In Puglia la trasferta della certezza: alla squadra di Luigi Ferrero basta un pareggio per vincere il terzo scudetto di fila. Così è. Il match delle 16:30 si conclude con un noioso 0-0, che per gli Invincibili, però, vuol dire tricolore. Il quarto nella storia del club granata, il terzo consecutivo: 1942/43, 1945/46 e ora 1946/47 (1943/44 e 1944/45 non si disputarono per sospensioni belliche). Con i due punti alla vittoria, grazie al pareggio contro il Bari i granata lasciano sette lunghezze dietro i cugini bianconeri, che terminano il campionato per secondi. Alla conclusione di tutte le formalità (il Toro vincerà anche le ultime tre gare) i granata avranno collezionato 63 punti, di cui 28 vittorie, 7 pareggi e 3 sconfitte. 104 gol fatti e 35 subiti, per una differenza reti pari a +69. Ad aver giocato tutte le 38 giornate solo due membri dell'organico: Aldo Ballarin e Valentino Mazzola. Quest'ultimo condirà le 38 gare con 29 gol. Oltre agli 11 nomi che ogni tifoso granata sa pronunciare a memoria e rigorosamente in ordine di modulo, per quella stagione prenderanno parte alle danze soltanto Ferraris II, Martelli, Piani, Rosetta e Tieghi. Di questi cinque, soltanto Martelli morirà nella tragedia di Superga. Soltanto 16 giocatori in rosa...e del resto, c'era bisogno di altri?
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78 anni fa il terzo scudetto consecutivo degli Invincibili: Bari-Torino 0-0
Il Grande Torino stava entrando negli annali
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