Ebbene, proprio in questa generica frase è racchiuso il nostro universo.Cose da Toro, e ciascuno vi mette dentro quel che non sa spiegare o ciò che non si aspettava.Cose da Toro vuol dire che è accaduto un fatto che poteva capitare solo al Toro, mentre gli altri se la spassano nella normalità della routine.E' come se il destino avesse un telecomando, e facendo zapping scegliesse per noi il canale più imprevedibile, più drammatico, sfacciatamente beffardo.Le Cose da Toro non hanno colore, e spaziano dal malinconico sentore di uno scivolone nel vulcano fino alla sussurrata convinzione di acchiappare una Stella ma, in mezzo all'irrazionalità di questi estremi, i tifosi granata si sentono a casa perché abituati a non mollare mai.Le Cose da Toro sono anche gli imponderabili eventi che scardinano l'ordine costituito, perché quest’estate tutti avrebbero firmato per un posticino nella parte sinistra della classifica, e oggi invece ci flagelliamo per la classifica distorta frutto di errori madornali e scelleratezze arbitrali.E' un secolo che, a Torino, si sente parlare di Cose da Toro, un neologismo acuto che spiega l'inspiegabile, ma nella sua sintesi tutti capiscono e annuiscono.Io, le Cose da Toro, me le tengo ben strette perché mi identificano e mi appartengono, e ritrovo in loro la metafora di una vita passata a inseguire, scrutando il cielo per comprendere se domani pioverà.Ora, usciti vivi e vittoriosi dal tritacarne Viola e dal solito squallore arbitrale di ieri, eccoci alle prese con il torneo di A forse più difficile della nostra storia.Se mi volto indietro vedo montagne scavalcate e mari attraversati, vedo migliaia di persone con migliaia di idee diverse in testa, e intuisco che le sofferenze condivise uniscono più dei trionfi scroccati alla mensa del Palazzo: per questo il tifoso del Toro va fiero delle sue tribolazioni, anche se non lo dice.Lo sbandamento emotivo per la vittoria che oggi ci coglie impreparati è il giusto concime per la mietitura di Domenica prossima.Io ci credo, e confido nell'unico risultato a disposizione, assai meglio di calcoli e alchimie, di isobare auto referenti e di finte partite gemellate.Ora che la cabala non ha funzionato, possiamo finalmente infrangere il silenzio che proteggeva l'inconfessabile: accendiamo i microfoni e a reti unificate urliamo la metamorfosi di un'idea, diventata speranza, e poi trasformata in un diritto: si deve lottare, si deve lottare, si deve lottare sempre e non solo per rimanere in A!!Forza Toro al di là del tempo e dello spazio.
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