mondo granata

Il vino, i ravioli e Don Aldo al Toro Day

La sesta edizione del Toro Day di Gavi Ligure (AL) vede premiata (con la consueta targa “Fotogramma granata”) una figura che il Toro la segue da vicinisssimo: don Aldo Rabino. Da sempre impegnato sul sodalizio giovani/sport, don...

Redazione Toro News

La sesta edizione del Toro Day di Gavi Ligure (AL) vede premiata (con la consueta targa “Fotogramma granata”) una figura che il Toro la segue da vicinisssimo: don Aldo Rabino. Da sempre impegnato sul sodalizio giovani/sport, don Aldo è stato giudicato dal “nostro” Steve Della Casa il personaggio più rappresentativo del travagliato anno del Toro: scelta azzeccata, visto il calore con cui il Toro Club Vallescrivia e altri tifosi del Toro hanno accolto il cappellano di Superga nella città del famoso vino bianco.“Non dovete ringraziare me, sono io che ringrazio voi per la stupenda accoglienza” ha, con la grande umilità che da sempre contraddistingue, detto don Aldo. “Il privilegio che ha la gente del Toro è proprio questo: nonostante tutto, riusciamo sempre ad essere uniti, solidali l'uno con l'altro. E abbiamo anche una grande capacità inventiva: creiamo bellissimi eventi in bellissimi posti radicati in tutto il Piemonte”. Ovviamente, non potevano mancare due parole sul vivaio del Toro, su cui don Aldo ha sempre dichiarato che si sarebbe dovuto ripartire. Queste le sue parole: “La sfortuna attuale del Toro è che la sede reale della società sia a Milano, ma mi sembra di vedere comunque degli importanti segni di risveglio. Quali? Ogbonna in Nazionale, nonostante la serie B. Deve essere motivo di orgolio per il Toro, ma anche incentivo a far crescere nei giovani granata quella cultura sana dello sport che amiamo tutti. Inoltre, il vivaio permette di capire meglio quell'essenza granata di cui sentiamo tanto parlare: chi fin da piccolo gioca nel Toro, può conoscere meglio questo ambiente, permettendo ai nuovi arrivati di adattarsi meglio e di mettere in mostra le migliori potenzialità”. “Non parlo più, altrimenti la mia diventa un'omelia” chiude don Aldo, tra i sorrisi generali. Dopo la premiazione (che ricordiamo essere avvenuta venerdì 24 giugno presso il Forte di Gavi, struttura storica della cittadina) c'è stato spazio anche per una simpatica raviolata all'aperto: un'altra specialità locale che, come il vino, ha accompagnato per tutta la settimana il Festival cinematografico A.F. Lavagnino.