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La fede granata viaggia sulle ali de l’Aquila

Alcuni tifosi arrivano allo stadio all’ultimo minuto, depositano la loro auto nello special park e si accomodano in asettiche poltroncine in tribuna. Per loro non è così!

Partono in treno la notte prima della partita,...

Ermanno Eandi

Alcuni tifosi arrivano allo stadio all’ultimo minuto, depositano la loro auto nello special park e si accomodano in asettiche poltroncine in tribuna. Per loro non è così!

Partono in treno la notte prima della partita, lo sferragliare dei binari culla i loro sogni granata, arrivano a Torino al mattino e alle nove, sono lì, al Filadelfia. Lo sweet, fucina di eroi, è il luogo della prima colazione e gli ultimi gradini dell’antico tempio sono la loro sala di attesa. Guardano il tempo svanire, annusano il profumo del Toro e attendono, contemplando l’assoluto granata, l’ora X, quella della partita.

Arrivano da l’Aquila, i rapaci tifosi si chiamano Luca e Massimiliano.

Per noi è una tappa fissa – spiega Massimiliano – il Fila è un luogo sacro. Si sta troppo bene, l’aria che si respira è sana ed incontaminata, lì tutto profuma di Toro. Lo Sweet è accanto, non ci manca nulla: è il nostro modo di vivere la fede. È troppo bello!”.

Luca racconta la promozione: “Non ci avrei mai creduto un anno fa, nella maniera più assoluta. Mi sembra un sogno, ma è incredibilmente tutto vero”. “Gli anni di pellegrinaggio al Fila sono serviti – Prosegue Luca – il giorno della promozione eravamo allo stadio, gradualmente siamo diventati consci della definitiva e questa volta permanente serie A. Ringrazio il Presidente. Papa Urbano è il numero uno. È il dopo Pianelli”.

Parlano dei loro idoli: “Il Toro del 1976 non c’è lo ricordiamo, i nostri primi campioni sono Junior e Dossena. Ma anche i ragazzi di oggi sono stati grandissimi.

Dopo l’euforia della festa, i due eroi, guardano con attenzione la prossima stagione: “Sicuramente faremo altri importanti colpi di mercato, speriamo comunque di fare un campionato tranquillo e di rimanere in A. Nella nostra città non siamo in molti, comunque entro la fine del campionato fonderemo il club e porteremo lo striscione con noi al Fila e poi allo stadio. Seguiamo il Toro anche in trasferta, spesso insieme agli amici di Romagranata, sono unici”.

I due amici si salutano, non vedono l’ora che inizi il campionato per riprendere la strada ferrata che porta al Toro, alla gioia, alla fede.

Vogliamo dire a tutti i granata di non mollare mai. Siamo risorti. Abbiamo finalmente una società seria e vivremo momenti che memorabili”.