E avanti così: un susseguirsi continuo di luci e di Fila. Altre realtà si manifestano agli occhi con un'unica costante: NOI siamo sempre gli stessi, la nostra storia è sempre uguale.Sempre.Sempre c'è una collina di troppo, sempre c'è un'auto casuale e causale, sempre c'è una vena spezzata.
Aspetta, adesso mi torna alla mente... all'ingresso del Fila, sopra al portone granata, c'è una scritta in ferro battuto che recita: “Fai attenzione a ciò che chiedi agli Dei perché potrebbero dartelo”.Ce ne accorgiamo solo quando smettiamo di invocare la luce che ci avrebbe trasportato chissà ancora dove.E smettiamo di invocarla perché, tutto sommato, noi siamo come siamo e non potremmo rinunciare ad essere come siamo.Per nulla al mondo.E quella scossa ennesima di consapevolezza mi ha svegliata.Il sogno era finito.Ma saldamente inciso dentro di me.Come la frase in ferro battuto, che in quell'universo onirico arrugginirà ma ci sarà sempre una mano pietosa, sognatrice, testarda che la rimetterà a nuovo.
Anche se vacillo. Oh, come vacillo oggi. Cinque gol sul groppone sono troppi anche per me, quella che non si arrende mai.Continuo a non arrendermi ma vacillo.Che cosa vuoi che sia... un'altra buona notte di sonno e sarò di nuovo integra. Fisicamente e granatamente. E' come avere una sorta di potere autorigenerante.A volte vorrei che l'autorigenerazione non partisse spontaneamente, vorrei spezzarmi in mille pezzi e disperdermi, per avere un po' di quiete, così... e poi mi faccio la solita domanda: “Tu rinunceresti a tutto ciò?”.Conosci la risposta: PER NULLA AL MONDO.
E mentre ti racconto queste cose sento che la ferita si sta già rimarginando.Colgo l'ingiustizia, a livello cosmico, di questo destino ma è il MIO destino e lo curo con lo stesso amore e la stessa attenzione con cui curo i miei bambini. Lo guardo, li guardo crescere, sospiro un po' e via così.
Sai, da diversi (tanti) anni a questa parte vivo le vicende del Toro come i cittadini di Napoli nel film “Il Giudizio Universale” di Vittorio De Sica che sentono all'improvviso una voce tonante provenire dal cielo ed annunciare che “alle ore diciotto comincia il Giudizio Universale”.Rimangono in attesa delle ore diciotto, poi si mette a piovere ed infine spunta il sole.Per ora qui non si è ancora messo a piovere, non copiosamente quanto meno. Ho preso atto del fatto che alle ore diciotto comincerà il Giudizio Universale e guardo il cielo. Non so se con speranza o con rassegnazione.Forse con nessuna delle due.Perché comunque ho la chiara percezione e consapevolezza che le vicende del Toro e l'Idea del Toro sono disgiunte ed hanno vita propria.Più l'ultima, fra le due.Le vicende possono essere tenebrose, l'Idea risplende sempre.Oggi è un po' offuscata, almeno dentro di me.Domani sarà di nuovo fulgida.Come quella luce che, nel mio sogno, ci portava da un posto all'altro. Ma non ci allontanava mai dalla nostra Casa, da quello che eravamo, da quello che il Destino ci avrebbe portati ad essere.E allora FORZA TORO anche se con fatica. Anzi: con FORZA. Non potrebbe essere diversamente.
Poi un giorno ti racconterò di momenti migliori ma adesso... no, adesso mi riesce proprio difficile anche se quella luce... oh, quella luce... non si spegnerà. Per nulla al mondo.
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