mondo granata

Pietas?

Da qualche tempo un certo signor Liaj mette la sua firma con sempre maggiore frequenza in calce alla rubrica Pietas Granata.
Egli è molto sicuro di sè, e la sua sicurzza aumenta ogni volta di più (se non erro, sono...

Redazione Toro News

Da qualche tempo un certo signor Liaj mette la sua firma con sempre maggiore frequenza in calce alla rubrica Pietas Granata. Egli è molto sicuro di sè, e la sua sicurzza aumenta ogni volta di più (se non erro, sono tre gli articoli con la sua firma pubblicati in pochi giorni), con risultati sconcertanti. Parlando di Rolando Bianchi, nell'ultimo pezzo appena pubblicato oggi, afferma di sapere "ciò che segretamente ogni tifoso granata pensa da un po' di tempo", cioé che "il Toro senza il bomber Bianchi ha più gioco, e soprattutto dimostra di saper vincere". Secondo il ragionamento altamente presuntuoso del Liaj, che passa direttamente dalla lettura dei pensieri segreti altrui (chissà come farà a leggerli..) all'assioma incontrovertibile, si può tranquillamente sostenere che il signor Lerda "ha rischiato grosso, con una scelta altamente impopolare", ovvero ha sbattuto il capitano in panchina. Molti avranno notato il salto mortale dell'autore, il quale, dopo aver sostenuto che tutti i tifosi granata già da un po' di tempo hanno capito che Bianchi non serve più, parla di coraggio e scelta impopolare di Lerda.. qui qualcosa non torna, e forse il Liaj, che si presume un non-giornalista (altrimenti non apparirebbe in una rubrica dedicata ai tifosi), dovrebbe imparare a rileggere molte volte quel che scrive, e magari accorgersi di certe contraddizioni, o incoerenze, davvero micidiali. E poi, il nostro arriva anche a sostenere, parlando di Lerda - il mago che secondo lui ci avrebbe azzeccato a far fuori Bianchi - che "ancora una volta i fatti gli hanno dato ragione".. evidentemente abbiamo un nuovo genio, e pure a buon mercato, anche se la squadra (soprattutto quando Bianchi era fuori, o appena rientrato da un lungo infortunio, e giù di forma) non aveva mai vinto, prima di ieri, con più di un gol di scarto, aveva anzi pareggiato un sacco di volte con squadre modeste, e io ricordo ancora le parole sagge di San Claudio Sala, non molto tempo fa: "troppi pareggi..". Ma Liaj non la pensa così, egli è superiore, ha individuato in Rolando Bianchi la 'mela marcia', nonostante i 26 gol dell'anno scorso, nonostante i 12, tutti 'pesanti', in 18 partite quest'anno, nonostante le ripetute manifestazioni di convinto e sincero granatismo (culminate nella toccante lettura dei nomi degli Invincibili a Superga), nonostante sia amato da almeno 95 tifosi su 100, perché riconoscono e apprezzano la sue qualità non soltanto tecniche, ma soprattutto umane, Liaj ha capito che senza di lui il Toro gioca molto meglio, e vince (quando non pareggia o perde, dico io..). Secondo il nuovo guru del tifo granata, prestato al giornalismo, Bianchi "ha spesso cadute di stile per nulla consone a un giocatore professionista (...) come quando andò a polemizzare con un tifoso dei distinti dopo una sua rete (...) Forse dovrebbe un po' crescere un po' sotto questo aspetto, soprattutto se vuol fare il capitano di una squadra di calcio". Sono parole arroganti, che mi lasciano allibito, ma non del tutto sorpreso: c'è sempre stata, nel tifo granata, una corrente inestinguibile di disfattismo auto-lesionista, di negatività che cova sempre sotto la cenere, pronta a riaccendersi quando si tratta di prendersela con un grande che si trova in un momento di debolezza, uno che fino al giorno prima ha dato il massimo per il Toro, suscitando l'amore dei tifosi più semplici e ingenui, che guardano al sodo e sanno riconoscere le stimmate del vero grande giocatore granata, quello che si vede ormai sempre più raramente. Ma il signor Liaj non è né semplice né ingenuo, la sa anzi molto lunga, tant'è vero che in un recente articolo dichiarava la sua invidia da 'cripto-gobbo' per l'altra squadra di Torino, che a suo dire stava andando tanto meglio di noi (controllare per favore, cito parole pubblicate su questo sito) che si scagliava contro la società rea di aver venduto Sereni (un ex-grande portiere, quest'anno nel Brescia ha giocato 6 partite su 26, che genio Petrachi a venderlo!) e Loria, che ha fatto due spezzoni nella Roma, e l'anno scorso collezionò errori su errori, contribuendo a farci perdere la A. Il signor Liaj non presta attenzione al fatto che soltanto da due partite il Toro gioca con due veri esterni, quelli che ci vogliono per Bianchi (e uno dei due, Lazarevic, ragazzo che mi piace molto, di sicuro avvenire, ha fatto soltanto sabato scorso, 27ma giornata, il suo primo assist..), mentre prima uno dei due posti era appannaggio di Sgrigna, il Solitario, quello che va a battere tutti i corner, e tutte le punizioni, e non la passa neanche morto, lui sì intoccabile, anche quando fa pietà, e soprattutto fa giocare il Toro in dieci (quante volte quest'anno!). La vera disdetta per noi quest'anno è stata il grave infortunio di Iunco, uno tosto, abbastanza tecnico e molto generoso, che nelle poche volte in cui ha giocato con Rolando ha dimostrato di intendersela benissimo con lui: se avesse giocato sempre, o quasi, come ha fatto Sgrigna, le cose sarebbero andate molto meglio per tutti, lui è molto più prezioso per la squadra di quell'altro, e soprattutto molto meno narcisista (l'altro lo è davvero tanto, fino all'autismo). Ma è molto più facile, e forse più eccitante, prendersela con Bianchi, perché è sempre così, il senso di frustrazione si manifesta sempre verso le persone più amate da tutti, verso le quali qualcuno non può fare a meno di provare invidia, a cui non perdona il minimo errore. Buona notte, c f Risposta:

Caro lettore,

le idee espresse all'interno della rubrica sono libere e in quanto tali vanno sempre rispettate, così come libero è il pensiero del nostro pubblico che vogliamo rendere noto attraverso questo servizio.

L'analisi effettuata dal signor liaj è la conseguenza del rendimento del Toro durante l'assenza del capitano e ne deriva l'ovvia conclusione che senza Bianchi il Toro gioca meglio. Non è un segreto che Lerda non riesca ad adattare il nostro Bomber al suo tipo di gioco nè che l'esclusione di Rolando faccia girare la squadra in un modo diverso, il che, risultati alla mano, ci ha permesso di raggiungere una posizione in classifica che ci permette ancora di sperare.

Questa è una fredda analisi che riflette la realtà, ma non tiene conto del continuo processo di miglioramento che un allenatore e una squadra devono compiere insieme: Bianchi è un giocatore di livello e non si dovrebbe prescindere da un campione quando lo si ha in casa. Il calcio è pieno di giocatori considerati mostruosi che non si sono adattati al tipo di calcio o ai moduli imposti (non ultimo Ibra al Barcellona) e la ragione finisce sempre dalla parte delle vittorie. Se Lerda porterà il Toro in sere A senza Bianchi dimostrerà che le sue idee tattiche hanno valore e la scelta importante di prescindere dal capitano sarà una virtù; se il Toro rimarrà in Serie B allora ci sarà un grosso processo ai danni del mister che pagherà, probabilmente, le sue scelte.

Noi in redazione vediamo questo atteggiamento del "vediamo chi ha ragione" come la principale delle disgrazie di questo Toro e non capiamo come possano esserci attriti all'interno della tifoseria: Bianchi e Lerda devono giocare insieme per l'obiettivo finale; i piedi e la tattica devono unirsi per valorizzare al meglio la Rosa e riportarci dove meritiamo. Non è una questione di opinioni espresse sul reale utilizzo di Bianchi, ma una cecità delle parti in causa che devono adattarsi e modellarsi per raggiungere lo scopo.

Un po' di panchina non ha fatto male a Bianchi e non ne farà in futuro, ma dai suoi piedi nascono tanti goals e il Toro ne ha bisogno.

(Foto Dreosti)