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Trentennale dello scudetto

Uno spettacolo, in campo e sulle tribune del "Primo Nebiolo". Ieri sera a Torino si è festeggiato uno scudetto, quello del 1976, il settimo della storia granata (più uno del 1927 revocato), il primo...

Redazione Toro News

"Uno spettacolo, in campo e sulle tribune del "Primo Nebiolo". Ieri sera a Torino si è festeggiato uno scudetto, quello del 1976, il settimo della storia granata (più uno del 1927 revocato), il primo dopo Superga. Per ricordare quel grande giorno - il 16 maggio di trent'anni fa - si è deciso di giocare una partita, a scopo benefico, tra le vecchie glorie di quella mitica squadra e la Nazionale Stilisti. Il punteggio è stato fissato in perfetta parità: 2-2. Gli Stilisti, che hanno mostrato di avere una buona forma, essendo anche più giovani, si sono portati in vantaggio nel primo tempo per 2-0 con reti di Simeone e Dolce. Nella ripresa ha accorciato le distanze Pulici su rigore e il definitivo pareggio è stato siglato da Comi. Ovviamente non c'erano solo i giocatori dello scudetto, ma tanti altri camapioni indimenticabili, come Asta, Benedetti, Fuser, Lentini e tanti altri.

"Non era certo questa la partita in cui si potevano fare delle squisite considerazioni tecniche, ma come si dice, la classe non è acqua e quella di Pulici è ancora intatta: voleva segnare, probabilmente ha risentito dentro sé l’ebbrezza di quando era Puliciclone e sfondava le reti avversarie, così ci ha provato in rovesciata e poi di pallonetto ad infilare la porta degli stilisti, ma è difettata la mira. Ospite in mezzo al pubblico si è visto Oscar Brevi, che si è voluto godere lo spettacolo e magari sognare un po’ con questa maglia. “Sono venuto per godermi lo spettacolo. Ero curioso di vedere questa squadra scudettata, mi ha impressionato ancora la grande classe di Pulici, la sua rovesciata è stata davvero eccezionale”.

"In rappresentanza Del Torino FC sono venuti il Segretario Generale Massimo Ienca e mister De Biasi, che si è divertito come solito a stuzzicare i giornalisti presenti, ma anche ad ammirare il meraviglioso pubblico granata. De Biasi, per come salta le transenne, poteva ancora fare la sua bella figura in campo, ma ha preferito non giocare. Lo spettacolo si è avuto sulle gradinate con circa 2500 persone, in mezzo tanti bambini festanti e nessuno si è tirato indietro ad urlare “Chi non salta bianconero è…”, che ha coinvolto pure gli Stilisti.

Era presente anche Amos Ferrini, figlio dell’indimenticabile capitano, che per un pelo non ha vissuto in prima persona quel trofeo e che stasera certamente aleggiava in mezzo ai suoi vecchi compagni. “E’ sempre una festa stare con gli amici di mio padre”, ci ha detto Amos. “In fondo anche chi giocò prima di loro aveva costruito questa vittoria, erano dieci anni che ci lavoravano su. Io ero piccolo, avevo solo nove anni, non ho tantissimi ricordi, se non quello di una magnifica festa”. Che ci può dire di Cairo? “E’ il presidente giusto per far ritornare il Toro in alto. E’ un personaggio anche molto conosciuto in tutta Italia e questo aiuterà anche ad aumentare l’immagine della squadra e della società”. Si può tornare a sperare di vincere qualcosa? “Sì, con Cairo direi che è possibile, sperando che da ora in avanti le partite si giochino solo più sul campo".