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Tricarico: un centrocampista da Cuore-Toro

Figurine / Il centrocampista milanese ex Torino molto amato dai tifosi per la sua grinta in campo

Redazione Toro News

"Fabio Tricarico nasce a Milano il 27 novembre 1969, di ruolo centrocampista centrale incontrista raggiungerà l'apice della sua carriera con la maglia del Torino. La società granata lo acquistò dall'Empoli per la stagione 1997/98, Tricarico era stato protagonista della storica doppia promozione della squadra empolese dalla C1 alla serie A in due anni. Il centrocampista tuttavia scelse di rinunciare alla massima serie appena conquistata per vestire la maglia del Toro che quell'anno arrivò soltanto nono in serie B.

"Con il Torino fu subito amore nonostante la sua prima stagione, positiva a livello personale con 38 presenze e due reti, si concluse con la triste sconfitta ai rigori nello spareggio promozione contro il Perugia. Con i granata Tricarico visse quattro stagioni in cui si alternarono gioie e dolori. Oltre 100 le presenze nel Toro condite da 4 reti in campionato e una in Coppa Italia. Fabio condivise coi compagni la gioia per le due promozioni in serie A del 1998/99 e del 2000/01 ma anche una dolorosa retrocessione in serie B nel 1999/00.

"Dopo l'esperienza col Torino passò alla Sampdoria dove collezionò soltanto 21 presenze in serie B prima di tornare per due stagioni allo Spezia in serie C1 dove giocò già tra il 1994 e il 1995.

"Queste le parole di Fabio in una recente intervista rilasciata a Toronews del 10 settembre prima della partita tra le sue ex squadre Torino e Sampdoria che sottolineano come l'esperienza torinese gli sia rimasta ancora oggi profondamente nel cuore: "Solo chi ha giocato nella squadra granata può capire quello che dico. Nel Toro vivi situazioni importanti tipo Superga e io l'ho vissuta per quattro anni di fila, quando si sale sul colle si sente una sensazione che spiegarla a parole è impossibile. A Torino è nata anche mia figlia. Quando entravi in campo capivi veramente che il cuore Toro non è solamente una frase già fatta, io quando scendevo nel rettangolo di gioco sputavo sangue, ero uno di quelli che dava il massimo ed era molto grintoso. Mi sentivo un tifoso in campo e cercavo, a tutti i costi, di portare a casa i tre punti. Dentro lo spogliatoio granata vivevi sensazioni che in altri posti non ho mai provato."