Sampdoria-Torino, Mihajlovic: “Sarà una battaglia. Il derby oggi non mi interessa”

Siamo alla vigilia di Sampdoria-Torino: manca sempre meno all'importante partita del "Luigi Ferraris" e in sala stampa allo stadio Grande Torino, come di consueto, si presenta Sinisa Mihajlovic, per presentare i temi del match. Per il tecnico serbo, già calciatore e allenatore della Sampdoria, tornare a Marassi è sempre particolare, ancor di più visto che la partita che arriva in concomitanza con il 110° compleanno del Toro. Al via la conferenza stampa. La Sampdoria quali insidie propone? Abbiamo vinto le ultime due partite non giocando bene. Se pensiamo di andare a giocare a Genova allo stesso modo perdiamo. La Sampdoria è più forte delle ultime squadre che abbiamo incontrato. Giampaolo ha principi di gioco e giocatori che possono metterci in difficoltà. Mi aspetto una battaglia: domani per vincere servirà il miglior Toro. Certo, ultimamente stiamo parlando di un Toro meno brillante, ma comunque nelle ultime nove giornate abbiamo fatto 20 punti e firmerei per un altro ciclo del genere. Ma sarà una partita molto difficile, quella di domani. Molto difficile. Dobbiamo fare meglio di quanto fatto recentemente se voglia vincere". Per lei è una partita particolare visto il suo passato, e anche considerando che oggi è il 110° compleanno del Toro. Innanzitutto devo dire che oggi il Toro compie 110 anni. Sono orgoglioso di essere allenatore in questa ricorrenza. Sarà un motivo in più per fare bene domani, per onorare la storia di questa maglia. Per quanto riguarda la Sampdoria, per me è stata una storia di vita e di calcio. Penso di aver fatto bene. Sono stato giocatore e allenatore e spero di avere lasciato ottimi ricordi. Ma per noi è una partita importante a prescindere da questo. Dobbiamo continuare la striscia positiva. Il mese di dicembre è per noi importantissimo per la corsa all'Europa a partire da domani, vista la quantità di scontri diretti. Ci sono Lazio-Roma, Juve-Atalanta. Se vinciamo domani, possiamo guadagnare qualche punto a chi sta davanti. Fino a ogi abbiamo dimostrato di meritare questa posizione in classifica, adesso dobbiamo dimostrare di poterci restare, poter restare nel gruppo che si gioca le posizioni europee. E dopo questa avremo partite difficilissime contro Juventus e Napoli. Ma pensiamo partita per partita. Sappiamo che loro sono bravi, ma anche che abbiamo le carte in regole per andare lì e provare a vincere. Vincendo domani, lei migliorerebbe il suo record da allenatore nelle prime 15 partite. Non m'importa nulla di questo. Come pensa di esser accolto domani, nella Marassi blucerchiata? C'è chi può pensare che lei abbia scelto qualcosa che riteneva migliore. Quella tra me e la Sampdoria è stata una bella storia di calcio. Sono rimasto molto affezionato ai colori e all'ambiente. Ho giocato lì per quattro anni, da allenatore li ho presi con un piede in Serie B e ci siamo salvati con dieci giornate d'anticipo, la stagione dopo siamo arrivati in Europa League anche se per problemi altrui. Ho la coscienza pulita e non mi sento in debito con nessuno. Penso di avere fatto bene, poi è chiaro che nel calcio se capitano alcune occasioni è difficile dire di no, per una persona ambiziosa. Comunque se devono fischiare preferisco fischino me e non i miei giocatori. Per me i fischi non sono un problema, quello che succede sugli spalti non è mai stato un problema per me. Sono sempre concentrato sulla partita e sulla mia squadra. Dopo la partita di Coppa Italia, che riflessioni ci sono state? I 22 titolari di cui ha sempre parlato non ci sono più? Dopo il Pisa non sono rimasto arrabbiato ma deluso. Non abbiamo fatto bene ma bisogna anche dire che non era facile essendo stata una formazione completamente nuova. Non ho visto nessun principio di gioco applicato. Quando si ha l'occasione, il minimo è non sbagliare approccio, poi si può giocare bene o male. Lo sanno i giocatori e gliel'ho detto. Ognuno si deve prendere la propria responsabilità. Ma non voglio più parlare di questo, e non si può giudicare i giocatori per una singola partita. In futuro sicuramente le mie scelte saranno per il bene della squadra, ma il campionato è lungo e io ho bisogno di tutti. In quattro mesi lei ha trasformato il Toro. In quali aspetti deve migliorare il Toro? Dobbiamo migliorare in tutto, dal carattere alla personalità alla tattica. Ma è così per tutte le squadre. Alla luce della partita contro il Pisa, dobbiamo aspettarci un Toro "basico" domani o ha delle idee particolari? Vi dovete aspettare un Toro con undici giocatori in campo... Che faranno tutto il possibile per vincere. A cosa è dovuta la differenza di rendimento tra casa e trasferta? Penso che tutte le squadre giocano meglio in casa che in trasferta. Comunque sappiamo bene che è un aspetto su cui occorre migliorare. Dobbiamo interpretare le partite fuori come le interpretiamo in casa. Ci vuole più personalità e determinazione. Forse a giocare in casa i ragazzi si sentono più protetti e incoraggiati. Devo dire che io da giocatore non avvertivo le differenze. Anzi forse a giocare fuori casa trovavo più stimoli. Nelle ultime partite, un Toro meno brillante dal punto di vista del gioco. Perchè? Abbiamo fatto meno bene di prima, non dovrebbe accadere ad una squadra importante. Sicuramente non è un problema fisico, anche se ci può stare. Sappiamo perfettamente, che se domani giochiamo come nelle ultime partite, perdiamo. Questo spero che sia chiaro. Noi i bonus li abbiamo già giocati, ora ci dobbiamo dare una svegliata. Nelle ultime partite ci sono stati errori arbitrali a favore, teme di pagare dazio in vista del derby? Ho già pagato dazio e la ruota gira. Io penso che gli arbitri sbagliano come sbagliano allenatori e giocatori. L'importante è che sia fatto tutto in buona fede. Certo, quando subisci un errore arbitrale a sfavore è dura accettarlo. Ma bisogna sempre sottolineare che quando si perde non vanno cercati alibi, quando si perde è perchè in campo non si è fatto quel che si doveva. Inizia ad avvertire la pressione del derby, da parte dei tifosi che in giro la fermano chiedendole di vincere? Io giro poco per la città e quando giro lo faccio per correre, con le cuffie nelle orecchie. Perciò non sento niente. Metto la cuffia, alzo la musica e vado. Potrei sembrare maleducato, ma è così. Diciamo che penso più alla partita contro la Sampdoria, partita difficile, una battaglia. Magari, passata questa partita, la prossima settimana sarà da vivere "senza cuffie"? Io corro un'ora, senza musica è dura... So che i tifosi la vivono in modo particolare e sarà una partita fondamentale anche per noi, ma io affronto derby da trent'anni. Pensiamo in ogni caso alla Sampdoria e al derby penseremo dopo. E' curioso di percepire l'atmosfera pre-derby? Non me ne frega niente. Sono curioso di vedere la partita di domani, questa è la mia curiosità principale oggi. Ferrero e Cairo: quali sono i rapporti che ha il mister tra i due? So che Ferrero mi vuole bene e anche io ne voglio a lui. Sono rimasto affezionato anche a suo figlio, Rocco. E' sicuramente un personaggio diverso dagli altri presidenti, ma secondo me ha portato una ventata di novità e aria fresca nel mondo del pallone. Io mi sono divertito molto a lavorare con lui. Ogni tanto ci sentiamo. Penso di avere un ottimo rapporto con lui. Poi conoscendo meglio il mondo del calcio sta imparando molto. E' una persona particolare, molto solare. Io mi sono trovato benissimo. Punti di contatto con Cairo? Sono due presidenti che cercano di ascoltare e capire quello che succede, e allo stesso modo lasciano decidere al tecnico. E tutti e due sono capaci a sdrammatizzare quando c'è qualcosa che non va. E non è da tutti. Le squadre in lotta per l'Europa stanno andando meglio di quanto si aspettava? La lotta è più serrata di quanto pensasse? Quest'anno la concorrenza è tanta. Juve, Napoli, Roma, Lazio, Fiorentina, Inter che prima o poi tornerà, l'Atalanta che è la sorpresa della stagione, il Genoa... Più squadre competitive ci sono e più belo è il campionato. Certo, sarà difficile mantenere il ritmo, ma abbiamo le carte in regola per provarci. Forse con un campionato a 18 squadre il campionato sarebbe ancora più equilibrato? In questo momento non me ne frega proprio niente. Magari a 18 squadra avremmo più tempo libero... Ma sono domande che non vanno fatte a me. Chiedetelo a Tavecchio...