Il Torino ha tanti vuoti sugli esterni in vista della prossima stagione, ma le posizioni centrali del campo non sono da meno. La Stampa, in particolare, si concentra sull'ormai definita operazione in uscita per Samuele Ricci. Il Torino vedrà la partenza dell'ennesimo capitano, prossimo al Milan per una cifra intorno ai 25 milioni di euro. Dall'altra parte, però, si tratta di una partenza non esattamente a sorpresa: i granata hanno avuto la possibilità di prepararsi. Così, come nelle migliori storie d'amore, il Toro cerca di dimenticare il proprio gioiellino in partenza consolandosi con due vecchie fiamme. Tra i nomi presenti sul taccuino di Vagnati, infatti, figura quello di Tino Anjorin. L'inglese si era già avvicinato molto al Torino a gennaio, ma poi non si era concluso l'affare. Ora che l'Empoli è retrocesso è difficile pensare che l'ex Chelsea possa rimanere in azzurro; tuttavia, la concorrenza è molta: su di lui anche la Fiorentina. L'altro ritorno di fiamma riguarda, invece, un giocatore che Baroni avrebbe voluto allenare ma che si è visto cedere in chiusura di mercato: Danilo Cataldi torna alla Lazio dopo il prestito alla Fiorentina, difficile troverà spazio con Sarri. Ai granata è un profilo che piace, che già seguivano tempo fa: potrebbe essere un profilo utile, soprattutto vista la carenza di organico che si prospetta in mediana.


Rassegna stampa
Il Toro dimentica Ricci per due vecchie fiamme: i temi granata sui giornali
Tuttosport, invece, si concentra sulle zone più offensive e laterali. In particolare, la coppia Bonetto-Schira svela alcuni retroscena: in primis la possibilità che a smuovere una trattativa tra Torino e Galatasaray sia il diretto interessato. Nicolò Zaniolo vuole ricominciare e il Torino può essere una buona piazza per farlo. La duttilità del giocatore - in grado di giocare sia come trequartista centrale che come esterno destro a piede invertito - fa riflettere Vagnati, che deve pensare bene se fidarsi del possibile cambio di rotta di un giocatore che caratterialmente non è facilissimo. Il Torino potrebbe aprire ad un prestito con diritto di riscatto, trattando con i turchi. Dall'altra parte è interessante anche la situazione Ngonge. Sempre secondo le firme di questo articolo sul quotidiano piemontese, il giocatore attualmente in forza al Napoli, nonostante le richieste di sondaggio da parte di Genoa e Bologna, avrebbe dato la propria preferenza per il Torino. Cyril Ngonge ha memoria dei bei tempi di quando a Verona è esploso insieme a Baroni...ora vorrebbe ripetersi: il giocatore, oltretutto, può rientrare nella trattativa che può portare Milinkovic-Savic al Napoli.
Vuole discostarsi dal mercato La Gazzetta dello Sport, che riporta un'interessante intervista a Vittore Beretta, imprenditore, presidente dell'omonima azienda, sponsor e tifoso granata: "Sono torinista dal 4 maggio 1949. Avevo quattro anni e mezzo, ricordo papà e mia sorella piangere sulla radio per la tragedia di Superga. Quel giorno fui folgorato". L'intervista è realizzata in occasione di una "sorpresa graditissima". Ruggero Ludergnani si è presentato nella sede dell'azienda Beretta a Trezzo sull'Adda con i due trofei degli scudetti Under 17 e Under 18, che Vittore Beretta ha così commentato: "Pensavo a un anno buono, non di più. Negli ultimi 10 anni abbiamo sempre salvato l’onore, stavolta abbiamo vinto. Qualcuno può dire che ce l’abbiamo fatta ai supplementari, ai rigori, ma sta proprio lì la forza". Un settore giovanile che in 25 anni di sponsor, Beretta ha avuto la possibilità di vedere in molte delle sue fasi, a partire dai tempi di Sandro Mazzola: "Il Torino ha sempre avuto un prestigio internazionale per il vivaio. Era un settore sano, poi fu distrutto e pian piano è stato ricostruito, con pochi soldi e tanta passione". Non sono mancati elogi, da parte di Vittore Beretta, nei confronti del patron del Torino Urbano Cairo. Così Beretta ha concluso la propria intervista: "Ora c’è il presidente Cairo che si dedica con competenza, si è appassionato ai giovani e ha investito. Ci ha creduto, ha attrezzato il vivaio e ora ha soddisfazioni uniche. Uno come Ludergnani è il frutto della volontà di investire. Il Robaldo poi - conclude Beretta - è utile e a pochi minuti dal centro. E ora sembra ci sia la possibilità di comprare l’Olimpico Grande Torino. Se hai il Filadelfia, Robaldo, lo stadio, una squadra buona e il settore giovanile in salute, hai chiuso il cerchio. Cairo mira a tutto questo".
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