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Camerun, la triste fine dei leoni indomabili

Africani fuori con nove reti sul groppone e una sola segnata, tra sterili polemiche e qualche prima donna di troppo

Roberto Maccario

"Di indomabile, ormai, questi leoni hanno ben poco. C'era una volta il Camerun di Spagna '82 e di Italia '90, quello di Roger Milla che faceva faville e che veniva fermato, non senza lottare, solo ai quarti di finale dall'Inghilterra di Gazza, Gary Lineker e ''Psyco ''Pierce.

"Da quel momento, a parte il secondo posto dedicato al povero Foe alle spalle della Francia padrona di casa nella Confederations Cup del 2003 dopo il successo in Coppa d'Africa, a livello internazionale ci sono state quasi esclusivamente delusioni.A USA '94 infatti gli africani terminarono il loro gruppo (difficile, va detto) all'ultimo posto, dietro a Brasile, Svezia e Russia (con la quale rimediarono un umiliante sei a uno).

"A France '98 la musica non cambiò: eliminazione incolore in un gruppo comprendente l'Italia (tre a zero per gli azzurri), l'Austria e il Cile di Salas e Zamorano.Non andò meglio nemmeno in Giappone e Corea, il mondiale in cui al Camerun venne proibito di indossare un body senza maniche: ancora fuori nel girone dopo un pareggio con l'Eire, una striminzita vittoria con l'Arabia Saudita e un ko con la Germania.

"Nel 2006 la qualificazione venne addirittura fallita dopo l'ultimo pareggio casalingo con l'Egitto, con il rigore fallito da Pierre Wome e le feroci contestazioni dei tifosi.

"In Sudafrica Eto'o e compagni ci riprovarono, ma non riuscirono a superare un girone non certo proibitivo con Olanda, Giappone e Danimarca ed uscirono nuovamente di scena in maniera piuttosto mesta.

"Anche quest'anno, tre partite e zero punti, nove gol subiti e uno solo fatto, contro il Brasile, con Croazia e Messico apparse decisamente più attrezzate. Nonostante questa lunga serie di fallimenti mondiali, alla vigilia della partenza per il Brasile, i calciatori della nazionale sono stati protagonisti di una complessa quanto sterile polemica con la federazione per via dei possibili premi in caso di passaggio del turno e di accesso alle fasi finali, minacciando addirittura di non partecipare alla rassegna iridata: da gente come Eto'o reduce da un contratto a dir poco milionario con i russi dell'Anzhi a cui ha seguito l'esperienza al Chelsea, proprio non ce lo si aspetta.

"Per carità, anche la federazione locale avrà le sue colpe, tuttavia a volte sarebbe bene avere un po' di umiltà in più e di presunzione in meno,prendendo esempio da squadre come la Costarica e non dando per scontato qualcosa che non lo è ( in questo caso il passaggio del turno), senza pretendere prima di aver dimostrato qualcosa. Altrimenti si rischiano delle brutte figure.