di Guido Regis
toro
11 05 2008
di Guido Regis
L’avevo già ringraziato appena ritornato per la seconda volta nell’articolo
“La scelta della disperazione per concederci una speranza” Grazie Gianni ! apparso sia...
L’avevo già ringraziato appena ritornato per la seconda volta nell’articolo
Oggi gli dedico pienamente e doverosamente con tutti i dovuti crismi questa salvezza con l’auspicio che lui contraccambi dedicandola principalmente a noi.
Ora però ci terrei a far notare a coloro che De Biasi l’hanno denigrato e sono, ahilui e ahinoi, pronti a farlo anche in futuro, una serie di concetti che dovrebbero essere ben impressi in chi si avventura in commenti pseudo sportivi in generale ed in particolare sul TORO.
Una minima esperienza calcistica dovrebbe far comprendere che gli schemi li puoi applicare se hai un parco giocatori che te lo permette.
Forse ci siamo dimenticati con quale tasso tecnico in organico, De Biasi ci ha portati in A.
Ragazzi che hanno sputato l’anima ma che una volta ceduti dal Toro, sono spariti completamente persino dal panorama cadetto.
De Biasi ha applicato più di uno schema in quella squadra tuttavia la maggior parte dei gol che ci condussero in A al primo tentativo nascevano da lanci lunghi e ….. Pelide Stellone pedala/ spizzica per Muzzi o Rosina e pensateci voi. Non si poteva pretendere di più.
Ci siamo dimenticati che per la salvezza De Biasi ha dovuto rispolverare i reduci dei leoni della promozione come Brevi, Ardito, Balestri, Gallo? Quali schemi si potevano applicare su questi “eroici” zappatori del pallone, tenendo presente che erano i migliori, se si eccettuano i soliti Rosina, Stellone e Muzzi?
Ora spero che anche i denigratori si siano resi conto come De Biasi, appena tornato, abbia ancora una volta saputo scegliere gli uomini giusti con i quali impostare un gioco che è stato anche bello da vedere ma soprattutto efficace per raggiungere l’obiettivo minimo a rischio .
Cerchiamo di non ricordarci in futuro solo del secondo tempo difensivista un po’ spinto di oggi.
De Biasi ha fatto vedere bel calcio in altre piazze e quando ha potuto l’ha fatto anche con noi.
Non guasta per nulla, anzi, il fatto che sia una persona che si presenta in modo distinto e l’italiano lo parli piuttosto bene, esprimendo concetti compiuti , frutto di “idee” e non di slogan.
Cari amici guardate che queste cose contano. Poi provate a ricordare che tipo era Radice e giocate a trovare delle analogie.
Ora l’augurio è che Cairo abbia imparato questa ed altre lezioni.
Sui passi successivi avremo tutta l’estate per parlarne.
In bocca al lupo Gianni De Biasi.
E’ stata lunga e dura ma ora la Serie A con NOI, IL TORO, è finalmente tua.
Dr. Guido Regis
Presidente del Torino Club C.T.O. Claudio Sala
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