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Abbruscato ‘Il Toro era nel mio destino’

La sala stampa del campo di Grugliasco è affollatissima per la presentazione di Elvis Abbruscato. Lo introduce ai giornalisti il mister De Biasi: “Abbruscato si presenta da solo. Lo abbiamo inseguito dal primo giorno di mercato,...

Redazione Toro News

La sala stampa del campo di Grugliasco è affollatissima per la presentazione di Elvis Abbruscato. Lo introduce ai giornalisti il mister De Biasi: “Abbruscato si presenta da solo. Lo abbiamo inseguito dal primo giorno di mercato, non sembrava possibile arrivarci perché l’Arezzo non lo voleva mollare, alla fine eccolo qui. E’ un giocatore importantissimo per il progetto pluriennale che abbiamo”. Il tecnico granata ha aggiunto che il nuovo attaccante “ha ancora grossi margini di crescita e sarà utilissimo anche perché può giocare sia prima punta, come ha fatto quest’anno nell’Arezzo, che facendo da spalla a un altro, come è successo la scorsa stagione con Spinesi”. Il concetto è chiaro: Abbruscato può essere sia l’alternativa che il partner di Stellone. Poi la palla, pardon la parola, è passata al nuovo bomber.

Elvis, perché il Toro, anche se c’erano delle squadre di serie A che ti volevano?

“Ho scelto di venire qui perché sono stato attratto dal progetto di questa nuova società. La serie superiore voglio guadagnarmela sul campo col Torino, così potrò sentirla mia”.

Preoccupato dalla concorrenza?

“E’ normale che una squadra che vuole salire di categoria abbia tanti giocatori importanti. La concorrenza è normale che ci sia, serve a dare ancora maggiori stimoli, poi tanto è sempre il campo a decidere”.

A proposito di campo, Abbruscato ha giocato contro il peggior Toro della stagione due settimane fa e lo ha visto dalla tribuna contro l’Atalanta. Sensazioni?

“L’Arezzo contro il Toro ha giocato al 100 per 100, forse aveva più stimoli, sicuramente fu più merito nostro che eravamo in gran forma. Lunedì c’è stata un’altra musica, probabilmente c’era un rigore sull’1-0, ci sono stati alcuni episodi contrari, non dimentichiamoci la forza dell’avversaria, ma contro l’Atalanta ho visto una squadra che può lottare per la vittoria del campionato”.

Prime impressioni del gruppo?

“Sono stato accolto benissimo, l’ho visto già a pranzo. In questa rosa ci sono parecchi giocatori importanti, di categoria superiore, sono qui anche per imparare e trarre da loro quello che mi serve per crescere e migliorare ancora”.

Soddisfatto finora della sua stagione?

“Direi di sì. Dieci gol segnati più tre annullati (“di cui l’ultimo, contro la Ternana, decisamente buono”, interviene De Biasi) sono un buon bottino”.

Per quale quota firmerebbe di chiudere il campionato?

“Firmo per la vittoria in campionato, i gol sono una conseguenza. Io non sono fobico del gol, anche se è chiaro che ci sto male se non segno, ma le reti nascono sempre dalle prestazioni”.

La scelta del numero 19?

“Solo perché il 9 era già occupato… Comunque non sarebbe male fosse la cifra finale dei gol”.

Se si dovesse descrivere ai tifosi granata?

“Sono una punta di movimento, che fa salire la squadra, che ama andare di testa”.

Abbruscato sente il peso di essere stato il colpo di mercato per eccellenza?

“Le responsabilità non mi pesano, non voglio pensare al costo o ai discorsi che stanno dietro. Io intendo lavorare per essere utile alla squadra ed essere apprezzato qui come mi è capitato nelle altre squadre. E poi il Toro era nel mio destino”.

Perché?

“Il mio proprietario di casa ad Arezzo è un tifoso del Toro, là c’è un grosso Toro club, anche la persona che mi ha venduto la macchina è del Toro. Sono tante piccole coincidenze”.

Adesso cosa salta fuori, che Abbruscato era granata da bambino…

“No, non facevo il tifo per nessuno. Anzi, ho iniziato facendo il nuoto e altri sport, sono stati mie a portarmi al campetto vicino a casa. Il nome legato a Elvis Presley? No, semplicemente era un nome che piaceva a mio padre”.

Ultima cosa, che impressione ha avuto della Maratona?

“Sul 2-1 per l’Atalanta la curva ha fortemente incitato la squadra, è stata uno spettacolo. La cercavo una tifoseria così, adesso l’ho trovata”.