Si dice che dopo quattro vittorie consecutive si possa accettare di rallentare. Specie se questo accade a casa della più forte del campionato. Si dice tra gente che parla di Toro per strada, ma se lo si propone a Stefano Colantuono, questi respinge con forza l'idea: “Non mi piace quest'idea, noi dobbiamo provarci sempre!”, tuona Tuono. Fa bene a dirlo, né potrebbe, probabilmente, fare il contrario: il suo ruolo gli impone di tenere sempre l'ambiente sulla corda della tensione agonistica. Ma chissà se, sotto sotto, anche il mister non pensa che sarebbe ingiusto prendersela se oggi arrivasse uno stop.A nostro modesto giudizio, a determinare il sentimento che genererà la gara di Lecce non dovrà essere quel che apparirà sul tabellone al minuto 94, o 95 che sia, ma quel che sarà accaduto prima in campo: se il Toro dovesse cadere sul campo più difficile al termine di una partita di cuore, gli applausi con cui ha lasciato il campo venerdì sera potrebbero non interrompersi; se dovesse perdere perché “molla”, allora la cosa piacerebbe molto meno. A questi ragazzi si chiede tanto, è vero: lo sa bene Colantuono, che lo ripete spesso, ma questo gruppo partito a Gennaio come si parte ad Agosto sta correndo veloce raschiando le riserve di carburante. Eppure, la strada è ancora lunga e soprattutto molto impegnativa: alla fine, forse i granata si troveranno a spingerla a mano, la propria auto, e ci vorrà un cuore ancora più grande di quello fin qui mostrato.Lecce evoca un lontano passato triste e tragico, e uno recente che evoca squallore e rabbia (in alcuni elementi in forza oggi al club giallorosso): per fortuna, l'attuale Toro, nel suo essere “nuovo”, non risente del peso di ciò che non ha vissuto, e affronta ogni impegno con la testa libera da pensieri pesanti. Oggi tornerà in campo Manuel Coppola, e riceverà l'ideale abbraccio di tifosi che l'hanno apprezzato da subito; quando il Toro è precipitato tra incomprensioni e schizofrenia, lui non c'era, ed è rimasto “pulito” agli occhi della gente. Dunque, da lui si può ripartire per un finale dove servirà chi ha speso meno negli scorsi mesi. E chi non parte mai battuto, nemmeno a Lecce; proprio come Coppola, e come i tifosi che viaggeranno per centinania di chilometri sperando di poter applaudire il loro Toro.
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Al Toro oggi si chiede il cuore
Si dice che dopo quattro vittorie consecutive si possa accettare di rallentare. Specie se questo accade a casa della più forte del campionato. Si dice tra gente che parla di Toro per strada, ma se lo si propone a...
(foto M.Dreosti)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Si dice che dopo quattro vittorie consecutive si possa accettare di rallentare. Specie se questo accade a casa della più forte del campionato. Si dice tra gente che parla di Toro per strada, ma se lo si propone a...
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