Ancora 48 ore per evitare il fallimento

Per la gente granata oggi è stata un’altra piccola giornata d’orgoglio. Non come quella del 4 maggio 2003, perché non sono scese in piazza 40 o 50 mila persone, ma è stato significato che i tifosi che hanno marciato dal Fila al Comunale siano stati pacifici ma nello stesso tempo molto chiari. La gente della Maratona, i tifosi più veri, ma anche la gente comune non vuole il fallimento del Toro. E fallimento non ci sarà, a meno che il solito fenomenale Cimminelli non metta i bastoni tra le ruote all’ultimo momento e s’inventi chissà che cosa per far saltare tutto.Entro giovedì il San Paolo e Danilo Coppola definiranno l’operazione salvataggio del Toro. Forse già martedì, se verranno trovate le indispensabili garanzie. Cimmi deve garantire in qualche modo l’iscrizione del Toro (ipoteche sul Comunale, anticipo dei soldi Sky, beni personali, ecc) e trovare domani l’accordo con i dirigenti dell’Agenzia delle Entrate. Poi il resto del debito (perché iscrivere la squadra al campionato significa aver risolto solo il 50% dei problemi) se lo accolleranno banche e nuovo proprietario. Zunino, l’uomo contattato in prima istanza per il salvataggio del Toro, avrebbe nicchiato, Coppola un passo avanti l’ha fatto, come ha ammesso lo stesso sindaco Chiamparino nella conferenza stampa di venerdì. Ora il problema per Coppola è uscire alla svelta dalla Roma (di cui detiene il 4,5% delle quote azionarie) e avere tutte le garanzie sulla questione stadi. Che vuol dire anche Filadelfia, non dimentichiamolo mai…Una soluzione è vicina, ma i tempi sono strettissimi e in caso di bocciatura anche da parte della Coavisoc, diventerebbe un’impresa titanica ottenere qualcosa dopo il susseguente no del Consiglio Federale. Ma questo Toro, se la gente granata continuerà a remare tutta dalla stessa parte come ha fatto in questi giorni, dando dimostrazioni di affetto e passione straordinari, ce la può ancora fare.