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Torino, chi è Mullen: l’inizio deludente e la svolta da difensore in Primavera

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Dalle delusioni come mediano alla rinascita come difensore centrale: l'irlandese è stato uno dei migliori dell'ultima Primavera
Roberto Ugliono Caporedattore settore giovanile 

From zero to hero nel giro di pochi mesi. La trasformazione di Senan Mullen nel giro di pochi mesi gli ha cambiato il suo percorso al Torino. Non un fenomeno, non spicca per qualità tecniche eccelese, ma con il lavoro ha imparato ed è cresciuto. I miglioramenti gli hanno reso possibile di passare dall'essere una riserva a un titolare inamovibile in Primavera, per farlo è stato decisivo il cambio ruolo. Al suo arrivo in granata il ragazzo era un centrocampista centrale, ma le volte che era subentrato aveva spesso deluso. Poi la scorsa estate il passaggio a difensore nel pacchetto a 3 come braccetto. Scelta azzeccata. Nell'ultima annata della Primavera è stato molto tra i migliori, quasi nessuno ha avuto la sua stessa continuità di rendimento.

Torino, chi è Senan Mullen? Il giovane trasformato dal cambio ruolo

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Irlandese classe 2005, il Toro aveva pescato a gennaio 2024 Mullen dal Dundalk, club del suo paese natale con cui aveva anche iniziato a giocare in prima squadra. Dopo aver fatto anche la trafila nelle Under dell'Irlanda, con il tempo però è uscito dal giro delle convocazioni. Non è da escludere che ora possa tornare nel giro della nazionale irlandese a livello di Under vista la recente crescita. Intanto quest'estate si concentrerà sul lavorare con Baroni e poi chissà quale possa essere il suo futuro. Non è ancora pronto per la Serie A, ha bisogno di esperienza e di minutaggio. Da capire dunque quale sarà il suo futuro.

Intanto lui si può godere l'occasione di affrontare il ritiro con la prima squadra. L'annata da assoluto protagonista in Primavera gli ha permesso di dare una svolta alla sua esperienza granata. Una stagione in cui raramente ha sbagliato partita e il cui simbolo è probabilmente il derby di ritorno, sfida durante la quale nel primo tempo fu l'unico a non naufragare sotto i colpi dei bianconeri. Lo spirito ce l'ha eccome, quello spirito che ai tifosi del Toro piace. Adesso deve continuare a lavorare per provare a conquistarsi il suo spazio.