Quindici anni fa nasceva il Torino FD con l'intento di creare un progetto che trovasse unità all'interno della disabilità e riuscisse a coniugarla con il calcio sotto i colori granata. Da quel lontano 2010 a oggi di strada ne è stata fatta, un cammino che non è mai semplice ma che è stato portato avanti con dedizione e fatica. Quando il cuore va oltre l'ostacolo è più facile che i sogni diventino realtà. Così il Torino FD ha iniziato a diventare una realtà sempre più articolata e allo stesso tempo vincente, capace di mettere in bacheca cinque scudetti. L'ultimo è stato conquistato a Tirrenia lo scorso 25 maggio e ha qualcosa di speciale perché è il primo di terzo livello per i granata.


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Torino FD campione d’Italia: lo scudetto è un percorso che parte da lontano
Torino FD, il titolo nel terzo livello è un traguardo raggiunto con sacrificio e dedizione
—La Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale si struttura in tre livelli. Claudio Girardi - cuore pulsante del Torino FD in quanto fondatore, presidente e giocatore - ci racconta: "Il primo livello ha un grado di disabilità minore e dà spazio a ragazzi che hanno già giocato a calcio in precedenza, il secondo è intermedio mentre le squadre di terzo livello hanno maggiori difficoltà in termini di disabilità dei loro giocatori". Nel primo livello il Toro è diventato una forza con cui fare i conti, avere una squadra nel secondo è invece un obiettivo per il futuro insieme a una squadra femminile. Poi c'è il terzo livello, quello su cui si sono accesi i riflettori dopo una stagione impeccabile costruita mattoncino dopo mattoncino con sacrifici e sudore. "Al Toro mancava un titolo di questo livello. Negli scorsi anni siamo arrivati penultimi, abbiamo deciso di cambiare un po' compattando i ragazzi che c'erano e inserendone di nuovi". L'incastro è stato trovato fin dalle prime uscite: "Dall'inizio abbiamo iniziato a essere uniti e vincere - ricorda Girardi - Siamo andati avanti e abbiamo iniziato a vedere che le cose andavano bene, con tanto di vittoria nel derby contro la Juventus. Siamo diventati così campioni regionali e abbiamo ottenuto l'accesso alle fasi finali di Tirrenia". Il vero obiettivo di stagione, fissato in estate, era quello: arrivare all'ultimo atto in Toscana. L'appetito però vien mangiando...
Torino FD, lo scudetto è di tutti: granata da applausi
—In Toscana si è presentato un Torino FD quanto mai motivato, che ha visto rosso contro tutte le avversarie. Nella fase a gironi non c'è stata storia: 3-0 alla Fiorentina, 3-1 al Cagliari e 4-0 alla Lazio. Si aprono le porte della semifinale: 9-2 al Città di Castello. Poi la finale, combattuta fino all'ultimo secondo e proprio per questo ancor più dolce con il 4-3 sull'Ascoli che vale il tricolore. La vittoria, non è retorica, è stata di tutti. La squadra granata è variegata, vive di punti fermi sia in panchina che in campo. A guidare nelle vesti di allenatore Benedetto Candalice, affiancato a Tirrenia da Michele Del Vecchio, artefice dei quattro scudetti granata nel primo livello. Dietro alle quinte Vincenzo Pavone, Ds che è incaricato della ricerca dei ragazzi da inserire in squadra nonché giocatore del primo livello. In campo le voci di tanti a formare un coro, dai ragazzi più giovani ai più esperti. Tra i piccoli artefici dello scudetto ci sono Elia (13 anni), Stefan (14) e Michelino (16): "Giovani e promettenti, sono bravi, si applicano e per questo hanno avuto una crescita importante a livello calcistico". Il mentore è invece il presidente Claudio Girardi, 52 anni, anche lui rimessosi in gioco nel terzo livello dopo un'operazione. Il gruppo nella sua interezza è stato il protagonista, nella fase regionale prima e a Tirrenia poi. "Siamo molto contenti dello scudetto conquistato. A livello nazionale ci sono più di 240 squadre con oltre 3000 atleti. Nella fase nazionale eravamo quasi 40, è stata una bella soddisfazione arrivare in fondo" commenta con orgoglio Girardi, che guarda al futuro: "Il Piemonte la fa da padrone nel calcio disabile, noi del Torino FD siamo stati i primi a essere riconosciuti da un club professionistico come il Torino. Abbiamo la possibilità di dire la nostra". Con il club granata il rapporto di vicinanza si estende anche ai giocatori della prima squadra: "L'anno scorso era testimonial Buongiorno, una bravissima persona che sento ancora ora che è a Napoli. Questa stagione ci siamo rapportati con Masina, ragazzo acculturato e sensibile che ci ha dato tanto, e Vlasic, anche lui una gran bella persona". Si dice che vincere aiuti a vincere, ma in questo specifico caso aiuta anche a spargere la parola, a spronare e ad aumentare il raggio d'azione di un movimento ambizioso e disponibile ad accogliere: "Siamo sempre alla ricerca di ragazzi con disabilità di qualunque tipo: relazionale, cognitiva, sensoriale, fisica. Le nostre porte sono aperte". I prossimi appuntamenti il 7 giugno a Parma per il Tardini for Special e il 21 giugno per il Torneo Internazionale di Bra.
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