Nel primo tempo dal punto di vista tattico il Torino di Paolo Vanoli osa un po’. La pressione è infatti molto alta, la linea di mediana gioca parecchio dentro la metà campo dell’Inter stando vicina alla linea degli avanti. La scelta è chiara: non si vuole dare respiro alla manovra fin dalle fondamenta dell’Inter. Era da tanto tempo che non si vedeva un Torino con un baricentro così alto. Per certi versi il Torino del primo tempo in fase di non possesso ha ricordato il Torino degli albori dell’esperienza di Ivan Juric sotto la Mole. Va detto che la scelta di Vanoli non ha pagato per nulla. Sebbene l’Inter fosse imbottita di seconde linee, è riuscita con grande costanza a superare la prima aggressione granata aprendosi delle vere e proprie praterie di fronte a sé. Tutto questo ha comportato la costruzione di almeno altre tre nitide palle gol dell’Inter dopo il vantaggio siglato da Zalewski. Dunque, lo studio della partita di Vanoli non ha convinto fino in fondo. Probabilmente alzare così tanto la mediana, interpretando con coraggio la partita, non era la soluzione migliore, soprattutto contro un avversario molto dotato tecnicamente.


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Vanoli e un’aggressione alta che non paga: l’Inter ne approfitta e passa
Vanoli ha inoltre un’aggravante: non è riuscito a trovare un’altra soluzione nel lungo intervallo del match. Il Torino è ripartito nello stesso modo in cui aveva giocato il primo tempo e ha pagato a carissimo prezzo la propria pressione alta. L’azione del rigore guadagnato da Taremi è nata proprio da uno sviluppo di questo tipo: aggressione elusa, Inter in grado di bucare. Tutto questo per evidenziare che il Torino con la sua tattica più che limitare l’Inter l’ha ulteriormente esaltata negli spazi. La preparazione tattica della gara non ha per nulla convinto, sebbene poi ci siano state nel corso della stagione partite giocate anche molto peggio dal Torino (non bisogna dimenticare che nel primo tempo i granata hanno avuto due ottime opportunità per l’1-1).
Così Vanoli ha giustificato le sue scelte: “Abbiamo fatto fatica all’inizio a trovare i riferimenti, se lasci palleggiare sono una squadra forte anche senza i titolari. Poi abbiamo avuto coraggio e personalità. Ci meritavamo secondo me il gol annullato alla fine, non si è capito perché. L’ho rivisto e lo avrei convalidato. Al di là di questo la squadra mi è piaciuto, abbiamo combattuto e lottato fino alla fine” ha evidenziato il tecnico”. Ma il vero problema è stato Zalewski: “Ci ha dato fastidio quel posizionamento, non riuscivamo a trovare i riferimenti per la pressione con l’esterno. Ho scelto di far fare a Lazaro il quinto per portare Dembelè più dentro al campo. Abbiamo faticato a capire velocemente questo – ha aggiunto –.Sul gol di Zalewski, lo ha seguito il giocatore sbagliato, non doveva essere Gineitis, che comunque ha fatto un errore grave; non si può lasciare due metri a un avversario di qualità. Comunque confermo che il posizionamento di Zalewski sotto punta ci ha confusi un po’; poi abbiamo trovato le misure e abbiamo giocato con coraggio”. Dunque, tirate le somme Simone Inzaghi ha vinto con merito su Paolo Vanoli.
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