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Attaccanti e arbitri: ci sono errori ed errori

Alessandro Salvatico

 

Oramai, quella che si é prefissata Ventura é una battaglia di quelle quasi impossibili da vincere. Non ci riferiamo al campionato, ed ai risultati che otterrà il...

Redazione Toro News

Alessandro Salvatico

Oramai, quella che si é prefissata Ventura é una battaglia di quelle quasi impossibili da vincere. Non ci riferiamo al campionato, ed ai risultati che otterrà il suo Toro, che anzi hanno grandi possibilità di successo; parliamo della sua dichiarata sfida alla “mentalità” della tifoseria granata e anzi ancor più a quella della cittadinanza torinese. “L'ambiente può soffrire per la nuova situazione di classifica? Ma certo”, dice con il suo sarcasmo, “l'ambiente deve essere depresso, deve essere sofferente, perché si riconosce in quello. L'importante é che non vi ci riconosciamo noi...”, argomenta, per poi chiosare: “Se non sono bastati cinque mesi di primato in classifica per accendere un po' di entusiasmo intorno a questa squadra, allora non so davvero cosa fare...”.Già, vero; come dar torto ad un uomo che il calcio l'ha vissuto in lungo e in largo per tutta Italia per oltre 40 anni, e che solo qui ha conosciuto questo ambiente così “particolare”? Però ci sono il passato e lo strettissimo presente che pesano nelle valutazioni del tifoso, il quale non può sempre essere richiamato ad una ragionevolezza filosofica assoluta, mai contingente. Il passato degli ultimi 15 anni di delusioni pesa, peserebbe su chiunque; lo strettissimo presente, le ultime partite, lasciano rammarico per le mancate vittorie ed i gol sbagliati (Meggiorini nella foto N.Campo).Gol che evidentemente non ha sbagliato mister Ventura; il suo Toro, all'”Ossola”, crea nel primo tempo diverse occasioni nitide, mentre il Varese -una squadra sesta in classifica ed in ottima forma- non costruisce nulla, assolutamente nulla. Non é roba da tutti, così come non lo era il confezionare più di 10 palle-gol sul campo del Cittadella, sabato scorso; sono situazioni, quelle che càpitano ai granata nell'attuale periodo, che non succedevano ad inizio stagione, e che in questo momento non colpiscono altre squadre più fortunate (Sassuolo, Padova...). Ha ragione il tecnico a dirsi fiducioso, perché il vento girerà ed i palloni ricominceranno ad entrare.Oggi si riparte, sotto la grande nevicata che continua a coprire Torino, e con un Pasquato in più. Peccato per la formula, un prestito semplice che parla di orizzonti ancora corti, mirati "solo" alla promozione; a giugno, la Juventus concederà a Cairo una sorta di precedenza qualora volesse acquistare il giocatore, e a quel punto -tantopiù se sarà arrivata la Serie A- non ci saranno più scuse per non aprire il portafogli.A livello societario, registriamo ancora nella giornata di ieri una delle rarissime uscite rivolte dalla dirigenza granata alla classe arbitrale; non ci sarà nessun dossier, ma “non si può passare per fessi perché si é buoni”, come ha detto giustamente Petrachi. Perché se i tifosi possono pure -con un po' di sforzo- accettare gli errori di mira degli attaccanti, ben più difficilmente continueranno a mandare giù quelli di “vista” degli arbitri.