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Attacco spuntato, difesa fragile

Qualcuno si era illuso di avere uno stadio bomboniera dove le partite si sarebbero viste come in salotto, poi ci si è accorti che era troppo piccolo e in alcuni punti senza una corretta visibilità. Altri si erano illusi che una...

Redazione Toro News

Qualcuno si era illuso di avere uno stadio bomboniera dove le partite si sarebbero viste come in salotto, poi ci si è accorti che era troppo piccolo e in alcuni punti senza una corretta visibilità. Altri si erano illusi che una volta in serie A il Toro sarebbe subito entrato nelle alte sfere della classifica, oltretutto, che bello, con la Juve in B.

"Purtroppo dopo tre giornate il Toro ha preso solo un punto, frutto di un pareggio in casa con il Parma e due sconfitte consecutive contro Udinese e Siena (due squadre da non sottovalutare). Tre settimane fa Cairo era ancora il Papa che aveva avuto coraggio di cacciare De Biasi per prendere un numero uno come Zaccheroni, mentre De Biasi appariva come il mister dubbioso che non sapeva prendere decisioni e osava criticare le scelte di mercato del presidente. Ora questa convinzione sta vacillando, come si evince dalle lettere che arrivano in redazione (ci scusiamo con i lettori, ma non possiamo pubblicarle tutte). Fiducia piena a Cairo, ci mancherebbe, ma un minimo di autocritica serve sempre per costruire e andare avanti.

"Prima considerazione: nell’insieme la miglior partita giocata dal Toro è stata proprio contro il Parma, nessuno si aspettava una reazione così forte da parte della squadra dopo l’esonero improvviso di De Biasi e un normale senso di smarrimento. Tornando su quella gara si possono fare due analisi: si è subito sentito l’influsso positivo di Zaccheroni o la prestazione era ancora figlia della preparazione di De Biasi? Visto che Zac ha avuto due giorni soli di allenamento prima della rifinitura forse la seconda ipotesi è la più accreditata.

"Abbiati, portiere della Nazionale, grande protagonista al Milan e alla Juve, si becca due volte consecutive un bel 4 in pagella per delle papere degne del peggior Lehmann “italiano” (all’Arsenal è stato imbattuto per quasi 900 minuti…), mentre dall’altra parte si è assistito allo show di Manninger, un portiere che a Torino fu trattato più da oggetto misterioso che da portiere di rango. Visto che i giudizi su Abbiati non possono che essere positivi, non essendo un pivello, ma uno con un palmares di rispetto, il problema riguarda se mai la difesa che mette in crisi il numero uno. A parte Comotto, finora promosso, Pancaro e soprattutto Di Loreto non danno le giuste garanzie, basta chiedere a Prandelli che li allenò nella passata stagione e li lasciò spesso in panchina.

"Il problema attacco persiste già dall’anno scorso, quando si chiedevano spesso a De Biasi risultati più rotondi come segnature. Il punto forte della squadra passata fu la difesa, con Balestri e Brevi super, spesso bastava un gol per poi vivere di rendita. Abbruscato deve crescere, Muzzi fa l’impossibile, ma le forze non gli permettono di reggere novanta minuti, Stellone sarebbe una macchina da gol, ma soffre di troppi disturbi fisici. C’era sul mercato un certo Christian Riganò, finito al Messina e già autore di tre gol di pregio. Rigagol ovunque è andato, in qualsiasi categoria, ha sempre fatto bene e la passione granata lo avrebbe esaltato al punto giusto. Per il centrocampo vale solo una piccola nota: giace in tribuna un certo Andrea Ardito, reclamato da tutti in campo.

"Nessun processo, fiducia e pedalare, ma dagli errori devono arrivare le dritte per crescere.