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Bruno Peres, il brasiliano timido che porta il sorriso a Torino

Tocco di Mano / Il terzino carioca ride e scherza in gruppo. La sua semplicità intenerisce a prima vista, ma quando è in campo non si risparmia

Manolo Chirico

"Arrivato da poco sotto l'ombra della Mole, Bruno Peres deve ancora calarsi completamente nella parte assegnatali dal 'regista' Giampiero Ventura. Contro il Cuneo ha mostrato lampi di grande calcio, mischiati ad alcune ingenuità, tipiche di chi ancora deve ambientarsi completamente. Proprio per questo la sua prestazione fu descritta come 'da rivedere'. 

"E il giudizio non può che essere confermato dopo la presentazione alla stampa: Bruno Peres è un giocatore da guardare e riguardare. Da osservare da vicino. Il suo sorriso, la sua timidezza, quasi spiazzano chi gli sta attorno. Il rossore delle gote è mascherato dalla carnagione tipicamente parda, ciononostante il ragazzo appare tanto impacciato, che persino Giacomo 'Big Jim' Ferri - non proprio un mollaccione - al suo fianco si sbottona, si scioglie, e si lascia contagiare dal quel vento tipicamente brasilero portato qui dal laterale ambidestro.

"Il clima si distente al punto che iniziano a venir fuori aneddoti in serie: ''Son brasiliano, non si vede - nessuno gli crede - Guarda la faccia. Sono di San Paolo, ho il documento. Ve lo faccio vedere!" - sorride e scherza anche lui, proprio Big Jim. E Peres, coglie la palla al balzo: ''Qui ci son tanti brasiliani, da Barreto ad Amauri. Il migliore però è lui, mio fratello Ferrinho''.

"Ma questa sua sfaccettatura spassosa, non deve trarre in inganno. Il terzino, nelle amichevoli e negli allenamenti, non si è mai risparmiato, anzi. Sul terreno di gioco è tutt'altro che timido, tutt'altro che giocherellone. L'esclusione dalla lista Uefa non lo ha scalfito: ''Messaggio chiaro, vuol dire che devo lavorare il doppio, per rientrare in quella lista. Sono pronto a farlo e lo farò". Un modo come un altro per dire: ''Finché siamo fuori dal campo va bene ridere e scherzare, ma quando c'è da lavorare, si riga dritto''.

"Con Bruno Peres, finalmente, qui a Torino si inizia a respirare un'altra aria. I musi lunghi, i borbottii, appaiono come un ricordo sfuocato. Bisogna ammetterlo: il brasiliano ha in dote un raro mix di allegria e severità. D'altronde: chi non sa ridere, non è una persona seria...