di Ivana Crocifisso - La zona nevralgica del campo non si chiama così per caso. Seppur le colpe, ieri, sono da dividere equamente tra tutti gli undici scesi in campo (altrimenti parlare di squadre e non di singolo, di gruppo, come suole fare Ventura, avrebbe poco senso) è inutile negare che qualcosa nel meccanismo Torino non abbia funzionato a dovere. E in particolare il centrocampo, e quindi la coppia Iori-Basha (quest'ultimo nella foto N.Campo), non ha dato quelle garanzie che fino a poco tempo fa costituivano un marchio di fabbrica della squadra di Ventura. Precisione nei passaggi, visione di gioco, buona fase di interdizione, bassissima percentuale di errori. Ieri tutto questo non si è visto. Tante le possibilità: un calo fisico, un calo mentale, un episodio. E tutte e tre possibili.Un calo dal punto di vista fisico ce lo si poteva aspettare. Un campionato lungo e logorante come quello di B non fa alcuno sconto per quanto riguarda questo aspetto. Nello specifico Basha sembra aver patito più del compagno di reparto le tante gare giocate: dopo una stagione, quella passata, in cui non aveva trovato tantissimo spazio, in quella attuale il centrocampista è stato uno dei più utilizzati (28 le presenze totali), spesso il migliore. Quanto a Iori, il regista era reduce da due turni di riposo. In molte gare è stato il faro granata in mezzo al campo, ma al momento sembra aver perso quello smalto che lo aveva contraddistinto. Venerdì non ci sarà – a causa della squalifica – e tornerà Vives. Il giocatore, interamente di proprietà del Torino, è entrato in forma diversi mesi dopo i compagni, a causa dei guai fisici che lo hanno costretto spesso ai box nella prima parte della stagione. Calo fisico ma anche mentale: impossibile non pensarlo, visto che soltanto otto giorni fa il Torino rifilava sei gol al Gubbio. E anche ascoltando le parole di Ventura, che nelle ultime due settimane ha fatto tirare il fiato prima a Iori, poi a Stevanovic e infine a Vives, non per farli recuperare fisicamente ma, parole sue, "dal punto di vista mentale". Cosa questa, legata alla terza ipotesi, quella che vede la gara di ieri solo come un episodio. Di episodi in un campionato del genere ce ne sono tanti. Ma mai dimenticare da dove si è partiti. In fondo stiamo parlando di una squadra che, nonostante lo scivolone, è sempre davanti a tutti, in solitaria.
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Brutta giornata per il centrocampo granata
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