Alessandro Salvatico - Ore di colloquio. Ore e ore di trattativa, proprio come al mercato; e di quello si tratta, con solo il prefisso “calcio” a far capire che i pezzi oggetto della compravendita sono particolari e costosi. Ore e ore e ore di tira e molla, fra chi tira la corda e potrebbe mollare qualcosa, ma non intende farlo, e chi stringe la cinghia, non potendo mollare quasi su nulla.E' andata avanti dall'ora di pranzo a notte, la riunione fra Gianluca Petrachi e Giuseppe Marotta, con al centro del contendere il destino di Cristian Pasquato, trattativa anticipata (come Benussi, come tutte le strade percorse dal Torino in questo gennaio) da TN; e le parti si sono aggiornate al più presto, non avendo trovato una soluzione.Il nodo gordiano é formato, manco a dirlo, dalle questioni economiche. La Juventus ha chiesto 3,5 milioni di euro per la metà del cartellino del calciatore; i granata hanno strabuzzato gli occhi, per una quotazione realisticamente fuori mercato. Inoltre, i bianconeri propongono al momento un'unica alternativa: il prestito semplice. Soluzione, quest'ultima, che il Torino non può accettare: perché in questo modo arruolerebbe un giocatore senza prospettiva con relativi riflessi sull'impegno in campo, perché il giocatore in questo modo occuperebbe un posto nella lista dei 19, e perché soprattutto l'idea di valorizzare in granata un giovane per la Juve é qualche cosa di improponibile.Petrachi (nella foto M.Dreosti) ha tentato di limare le pretese economiche bianconere, con l'obiettivo di arrivare ad una formula nota ed amata (il diritto di riscatto per il 50% a giugno) e ad una valutazione adeguata, per nessun motivo superiore ai 3 milioni per l'intero cartellino; tentativi di sciogliere il nodo gordiano juventino.Altrimenti, il dirigente salentino -che é già riuscito a convincere lo stesso Pasquato a dire sì- ha pronta l'alternativa Alvarez; solo che c'é quella richiesta, quella richiesta precisa, di Giampiero Ventura: “Prendiamo uno più bravo di quelli che abbiamo”, dice lui. “Più bravo di quelli che abbiamo”, rimbomba nella testa del ds; Alvarez lo é davvero? Giocatore valido, rispettabilissimo, ma la risposta alla domanda probabilmente é “no”. “Più bravo”, risuona; Pasquato? Sì, lui sì. Sì di certo. Come Cerci. Più “bravo”, o comunque più affidabile di alcuni elementi ancora acerbi e di altri pesantemente fuori condizione.E allora cerca di sciogliere il nodo.Ma i nodi gordiani, per definizione, non si possono sciogliere: vanno tagliati, con forza. E ad oggi la forza, quando si discute su richieste ed offerte, il Torino (Petrachi) non ce l'ha.Solo Urbano Cairo può dargliela: se vuole dare al suo allenatore “un giocatore più bravo di quelli che abbiamo”, dare la spinta verso la Serie A al suo Toro, fare un salto di qualità che profumi di programmazione, deve -manco a dirlo- aprire il portafogli.Il suo club ed il suo ds hanno condotto una campagna estiva a costo zero, anzi con il bilancio in attivo, come accaduto già nel calciomercato precedente; ma se non ora, quando? Se non ora che il Toro ha bisogno di un'”iniezione”, di qualità, di entusiasmo, di denaro?
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Cairo, aiuta il Toro!
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