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Camola: ”Trenta punti in meno, si è visto”

di Alessandro Salvatico

Deluso, il mister granata a fine gara; ma, da signore, respinge ogni illazione sugli avversari, guardando solo a se stesso e ai propri uomini. “Delusione, sì,...

Redazione Toro News

di Alessandro Salvatico

"Deluso, il mister granata a fine gara; ma, da signore, respinge ogni illazione sugli avversari, guardando solo a se stesso e ai propri uomini. “Delusione, sì, delusione mia, di tutti i tifosi, e dei ragazzi, che hanno dato tutto ciò che avevano. Spiace perché ci siamo trovati sempre a dover rincorrere, perché anche oggi siamo stati condizionati da infortuni, perché abbiamo avuto anche le palle per vincere; e invece, al 90’ è arrivato il gol di un grande giocatore. Però davvero, i ragazzi hanno dato tutto”.

"Brutta la rissa finale, brutto poco prima il cartellino rosso cercato e trovato da Abate: “In un altro momento, diciamo, non sarei così sereno nel commentare cose del genere; ora, capisco che i ragazzi si portano dietro non solo la gara di oggi, ma tutta una stagione. Detto ciò, il finale è da censurare, anche perché mancavano ancora dei minuti di gara quando Abate è stato espulso, e io dico sempre che fino all’ultimo secondo bisogna provarci”.

"Si aspettava un Genoa così determinato, Camolese? “Non guardo in casa d’altri. Loro sono una gran squadra, hanno molti giocatori di quantità e di qualità, ci sono 30 punti di differenza in classifica e qualcosa vorrà dire; i ragazzi hanno dato tutto, ripeto, tutto quello che possono dare in questo momento -precisa il mister- e ora c’è ancora una gara da giocare e onorare. Per la quale dovrò fare la conta, tra infortuni e squalifiche…”. Ancora sui rossoblù: “Loro hanno anche una gran corsa, già difficile da reggere di base; poi, l’infortunio di Stellone ha complicato le cose, Abate ha caratteristiche evidentemente diverse. E sfortunatamente ci siamo sempre trovati sempre sotto”.

"Si torna a parlare del finale di gara, e della bruttissima rissa che ha visto coinvolti molti giocatori del Torino. Quali le provocazioni iniziali? “Spiace, sicuramente, che un giocatore come Motta si rivolga in questo modo alla panchina. Ha fatto più volte il gesto che invitava qualcuno a “starsene zitto”, forse perché ha sentito qualche mugugno, non so; ma le parole rimangono tali, mentre un gesto, si sa, può finire per scatenare reazioni, per nervosismo, tensione, e tutto quel che una partita del genere si porta dietro. Ma chi reagisce, lo fa comunque sbagliando”, chiude amaramente il “Camola”.