di Andrea Piva
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C’era, a inizio anno, il Toro da trasferta
di Andrea Piva
C'era a inizio stagione il Toro da trasferta, quello capace di inanellare cinque vittorie consecutive lontano dall'Olimpico - Ascoli, Vicenza, Nocerina, Sampdoria e Verona le vittime dei granata –...
C'era a inizio stagione il Toro da trasferta, quello capace di inanellare cinque vittorie consecutive lontano dall'Olimpico - Ascoli, Vicenza, Nocerina, Sampdoria e Verona le vittime dei granata – esprimendo anche un ottimo gioco. C'è ora invece il Toro che in trasferta non riesce più a vincere, quello che nelle ultime cinque partite lontano dal Piemonte ha ottenuto tre pareggi (con il Sassuolo, il Crotone e ieri con il Cittadella) e, per il momento, ha perso due volte, contro il Padova e il Modena.
Certo è che ogni partita ha una storia a sé e, basta un singolo episodio a cambiarne l'esito. La partita con il Cittadella, per certi aspetti, è stata simile a quella di Genova con la Sampdoria. Gli avversari, per i primi venti minuti, hanno in entrambi i casi giocato meglio, concluso di più in porta e sono passati in vantaggio. In tutte due le partite il Toro è poi riuscito a pareggiare alla prima vera occasione da rete. A “Marassi”, nella ripresa, i granata sono poi riusciti a mettere a segno la seconda rete sfruttando al meglio una ripartenza. Al “Tombolato”, invece, per una questione di centimetri Meggiorini prima e Antenucci poi non sono riusciti a concretizzare il gioco prodotto dalla squadra.
Se almeno uno dei loro due tentativi fosse finito in fondo alla rete, probabilmente ora si parlerebbe di un Toro ancora da solo al comando della classifica. Con i se e i ma non si va certo da nessuno parte. Il dato che quindi rimane è quello che dice che il Toro, da quel Reggina-Torino dell'1 novembre, non è più riuscito a vincere lontano da casa. Ma c'è anche un altro dato da considerare, quello riguardante il gioco. In questi ultimi cinque incontri lontano dall'Olimpico la squadra di Ventura è quasi sempre riuscita a costruire numerose palle-gol e a mettere gli attaccanti in condizione di andare a segno.
Per uscire da questo tunnel (se così si può chiamare) e per tornare a vincere in trasferta sarà quindi necessaria maggiore lucidità sotto porta, oltre che a un pizzico di fortuna, cosicché il destro dell'Antenucci di turno non venga respinto dal piede del Cordaz di turno, ma si infili in fondo alla rete.
(foto N. Campo)
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